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Chiesa di San Giovanni Battista (Istrana)
chiesa di Istrana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La chiesa arcipretale di San Giovanni Battista è la parrocchiale di Istrana, in provincia e diocesi di Treviso; fa parte del vicariato di Paese.
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Storia

La primitiva pieve di Istrana sorse probabilmente tra il VI e il VII secolo[2].
La pieve è poi citata nella decima papale del 1297 con il nome Plebes de S. Joannes Baptistae di Ystrana[2].
Nel 1482 fu fondata la congregazione dei Santi Pietro e Paolo avente sede nella pieve d'Istrana[2].
La nuova parrocchiale venne costruita e consacrata nel 1651 dal vescovo di Lesina, monsignor Vincenzo Milani, che ne era stato in precedenza arciprete[1].
Nel 1802 crollò la torre campanaria, mentre nel 1824 fu realizzata la facciata, disegnata da Andrea Bon[3][4].
Il nuovo campanile venne eretto tra il 1830 e il 1840 su progetto di Francesco Lazzari[3], in stile neogotico.
Nel 1864 fu rifatto il pavimento e nel 1922 il campanile venne dotato di un nuovo concerto di campane[3]; nel 1930 gli affreschi subirono un intervento di restauro e di pulitura e nel 1961 parte del soffitto dovette essere rifatta[3].
Il campanile venne poi restaurato nel 1983[3].
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Descrizione
Esterno
La facciata, costruita nel 1824, è in stile neoclassico ed è tripartita da quattro semicolonne poggianti su un basamento e caratterizzate da capitelli di ordine composito sopra i quali vi è il timpano, ai cui lati e sul cui colmo vi sono tre statue[3].
Interno
L'interno, che si compone di un'unica navata[3], è adornato con stucchi in stile barocco realizzati nel XVIII secolo[3][4]; opere di pregio qui conservate sono i dipinti della navata e del soffitto, eseguiti nel 1780 da Francesco Zugno, l'altare maggiore, costruito forse da Giorgio Massari, e due pale realizzate da Amedeo Lorenzi[3] e la tela che ha come soggetto il Martirio di San Sebastiano, opera forse di Jacopo Palma il Giovane[4]. Lo slanciato campanile ospita un poderoso concerto di tre campane in Do3 (rispettivamente di pesi 1775 kg, 1265 kg e 870 kg) fuse dalla fonderia De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1922, sono inceppate a distesa sincronizzata con battaglio cadente. È inoltre presente un sonello di richiamo fuso nel 1847 (nota Fa#4)
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Note
Voci correlate
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Collegamenti esterni
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