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Chiesa di San Michele Arcangelo (Pistoia)
edificio religioso di Pistoia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La chiesa di San Michele Arcangelo a Piazza si trova nella frazione di Piazza a circa 4.5 km a nord ovest di Pistoia.
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Storia
Riepilogo
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Probabilmente il Castello di Piazza nasce sull'antico itinerario che dalle porte di Pistoia si dirigeva verso la montagna pistoiese e che viene ripercorso in parte dalla via vecchia montanina. Anche il toponimo Piazza è probabilmente legato alla viabilità ivi presente, come antico diverticolo verso la località di Igno. Molta della toponomastica locale ha origine nei prediali romani. Con l'apertura della Strada Regia Modenese vi è stato un incremento di attività e la nascita di nuovi nuclei abitati lungo la nuova arteria.
La più antica menzione della chiesa risulta essere in una cartula offertionis del 24 giugno 940 a favore della canonica di San Zenone che riporta il toponimo S. Angeli qui dicitur Plaza in loco Vincio[1]. Nella stessa località donò altri beni alla chiesa di San Zenone il conte Teudicius[2].
Nel XIII secolo "Sant'Angelo in Plaza" dava il nome ad un comune rurale del districtus pistoiese[3] e la ecclesia Sancti Michaelis de Piazza è riportata negli elenchi delle decime come dipendente dalla pieve di Brandeglio. A questa stessa contrada e chiesa di Sant'Angelo in Piazza si rifà un istrumento scritto in Pistoia il 10 ottobre 1243 riguardante la vendita di due case con terre poste a Sant'Angelo in Piazza[4]. Nel secolo XVI la chiesa è registrata nei verbali delle visite pastorali con il titolo di San Michele[5], o con la variante Sant'Angioli[6].

Nei secoli XVI e XVII dipendeva dalla chiesa cittadina di Santa Maria Maggiore, o Cavaliera, al cui rettore era demandato il patronato[7]. Nel 1768 fu addossata al primitivo corpo di fabbrica una cappella, in parte corrispondente all'attuale sacrestia, per le compagnie di S. Agapito Martire (fondata nel 1721) e del Rosario. Nel 1790 il vescovo Ricci, a sue spese, fece parzialmente demolire il muro fra i due ambienti, ma i lavori non furono ultimati e la chiesa cadde in tali condizioni di degrado.
Nel 1846 il parroco Pierucci decise quindi di non restaurarla, ma di ricostruirla ex novo[8]. Fu cambiato l'orientamento demolendo l'antica abside, ampliata verso sud ed ovest così da prospettare non più sugli stretti vicoli del borgo, ma verso una piazza-terrazza affacciata sulla vallata. Furono riadattati, sul lato destro, la torre campanaria e, a sinistra, il settecentesco corpo di fabbrica a due piani della canonica. Nel 1848 venne riconsacrata e nel 1853 dotata di organo con relativa cantoria lignea.
Negli anni trenta del XX secolo, oltre alla realizzazione del nuovo altare maggiore e della balaustra, si attuò una nuova tinteggiatura in chiave purista. Tra 1954 e 1955 sono stati attuati ulteriori interventi: sostituito il pavimento in cotto con l'attuale a riquadri marmorei, chiuse le due finestrelle nell'abside ed eliminata la cantoria sopra l'ingresso spostando l'organo nel presbiterio e rimodellando la facciata (chiuse due finestre e aperto un occhio centrale).
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Descrizione
Riepilogo
Prospettiva

L'esterno presenta l'aspetto datole a metà ottocento con una semplice facciata timpanata. Dell'antica pieve rimangono tracce nei muri a nord dell'edificio, di fianco al campanile.
L'interno è a navata unica, con abside terminale, ha aspetto neoclassico, seppur realizzato negli anni trenta del XX secolo con la tinteggiatura degli ordini architettonici in grigio (prima a stucco imitante marmi policromi) su fondo bianco. La navata è coperta con volta a botte, mentre una campata a crociera sottolinea la presenza dei due altari laterali in pietra (datati 1757 e 1775), provenienti dall'edificio precedente come il pulpito a balcone in legno laccato e dorato del secolo XVIII. Gli altari conservano due dipinti seicenteschi, di cui uno raffigura San Michele Arcangelo e l'altro è un'interessante opera del pittore fiorentino Jacopo Confortini, firmata e datata 1629, che rappresenta la Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Francesco.
Dalla piazzetta di fronte alla chiesa si gode di una spettacolare vista sulla pianura pistoiese-fiorentina e, nelle limpide giornate autunnali, è possibile scorgere la fiorentina cupola del Brunelleschi nonché il centro cittadino di Pistoia.
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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