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Chiesa di San Pancrazio (Campagnola Cremasca)

chiesa a Campagnola Cremasca Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Chiesa di San Pancrazio (Campagnola Cremasca)
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La chiesa di San Pancrazio è la parrocchiale di Campagnola Cremasca, in provincia di Cremona e diocesi di Crema[2]; fa parte della zona pastorale città.

Dati rapidi Stato, Regione ...
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Storia

Riepilogo
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La prima citazione di una chiesa a Campagnola dedicata a san Pancrazio risale al XII secolo e la identifica come un possedimento del monastero di San Benedetto di Crema[3].

Dalla relazione della visita del 1578 del vescovo di Cremona Niccolò Sfondrati s'apprende che il giuspatronato era detenuto dal suddetto monastero cremasco; nel 1580 la parrocchia passò alla neo-eretta diocesi di Crema, istituita l'11 aprile di quell'anno con la bolla Super Universas di papa Gregorio XIII[3].

La chiesa di San Pancrazio fu riedificata proprio nel Cinquecento; nel 1583 entrò a far parte del vicariato di Trescore, mentre nel Seicento risultava compresa in quello di Quintano[3].

Se nel 1752, come riportato nello Status animarum diocesano di quell'anno, i fedeli ammontavano a 396, il loro numero era di poco cambiato nel 1822, quando ne furono censiti 400[3].

Nel 1854 vennero eseguiti alcuni lavori durante i quali si procedette alla rimozione della volta del presbiterio e alla modifica dei muri; nel 1875 fu condotto un intervento di rifacimento delle volte, del tetto e delle arcate su cui poggia[4].

La chiesa venne interessata nel 1905 da un ampliamento, in occasione del quale si provvide all'allenamento della navata di una campata e alla conseguente costruzione della nuova facciata, disegnata dall'architetto Cecilio Arpesani; cinque anni dopo la torre campanaria fu sopraelevata di sette metri[4].

Nel 1942, a causa delle requisizioni di guerra, furono rimosse le due campane maggiori, che nel 1946 vennero poi sostituire da altrettante realizzate a cura della fonderia D'Adda di Crema[4].

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Descrizione

Riepilogo
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Esterno

La facciata a salienti della chiesa, rivolta a occidente e abbellita da archetti pensili, si compone di tre corpi: quello centrale, più alto, presenta il portale d'ingresso lunettato, il piccolo rosone e due finestrelle, mentre le due ali laterali sono caratterizzate da un'ulteriore finestrella ciascuna.

Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora a tutto sesto ed è coronata dalla guglia conica.

Interno

L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le profonde cappelle laterali, introdotte da archi, e le cui pareti sono scandite da lesene bicrome con capitelli dorici sorreggenti i costoloni che scandiscono le volte a crociera; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, coperto da volta a botte e chiuso dall'abside di forma semicircolare.

Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali i due dipinti che ritraggono Santa Chiara e San Francesco, quest'ultimo riconducibile alla bottega di Bernardo Strozzi[4], il dipinto con soggetto il Sacro Cuore, eseguito nel 1944 dal lodigiano Gaetano Bonelli[4], l'affresco che adorna la volta del presbiterio, realizzato da Eugenio Giuseppe Conti[4], e le due raffigurazioni dell'Annunciazione e della Natività, portate in Italia dal Perù[4].

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Note

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