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Cimitero ebraico di Sarajevo
cimitero a Sarajevo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Vecchio cimitero ebraico (in bosniaco Jevrejsko groblje u Sarajevu) è un cimitero di quasi 500 anni a Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina. Il sito si trova alle pendici del monte Trebević, nella zona di Kovačići-Debelo Brdo, nella parte sud-occidentale della città. È uno dei più grandi cimiteri ebraici dell'Europa sudorientale. È stato usato dalla comunità ebraica sarajevese dall'inizio del XVI o XVII secolo[1] fino al 1966[2].
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Storia
Istituito dagli ebrei sefarditi durante il periodo ottomano, divenne anche il luogo di sepoltura degli ebrei ashkenaziti dopo il loro arrivo a Sarajevo con l'Impero austro-ungarico alla fine del XIX secolo. Contiene più di 3850 lapidi e copre un'area di 31160 metri quadrati. Ha quattro monumenti dedicati alle vittime del fascismo: uno sefardita progettato da Jahiel Finci ed eretto nel 1952, due ashkenaziti e uno dedicato alle vittime dei militanti ustascia[3].
Durante la guerra degli anni '90
Il cimitero ebraico era in prima linea durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina, ed era utilizzato come postazione di artiglieria dai serbi bosniaci. È stato quindi gravemente danneggiato da proiettili e incendi causati da esplosioni. È stato anche minato pesantemente ma è stato completamente ripulito nel 1996[4].
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Sepolture notevoli e monumenti commemorativi
Le persone degne di nota sepolte nel cimitero includono il rabbino Samuel Baruh (primo rabbino di Sarajevo dal 1630 al 1650; si ritiene che la sua tomba sia la più antica del cimitero),[5] Rabbi Isak Pardo (rabbino dal 1781 al 1810), Rabbi Avraham Abinun (Grand Rabbi dal 1856 al 1858), Moshe ben Rafael Attias (1845-1916), Laura Levi Papo LaBohoreta (scrittrice dell'inizio del XX secolo),[6] e Isak Samokovlija. Ci sono anche quattro memoriali eretti alle vittime del terrore fascista, insieme a diversi cenotafi, tombe commemorative vuote, con i nomi di persone morte altrove e le cui tombe sono sconosciute.
Genizah
La cappella separata o "tomba" per i libri danneggiati, nota come Genizah, si trova nella parte sud-orientale del cimitero, con la prima sepoltura avvenuta il 3 luglio 1916. Si presume che durante la seconda cerimonia di sepoltura siano stati sepolti circa 14 scrigni di libri sacri, quindi attualmente è in corso l'esumazione della Genizah per determinarne il contenuto.
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Designazione del patrimonio nazionale e dell'umanità
Il cimitero è designato monumento nazionale della Bosnia ed Erzegovina come "Complesso sepolcrale - cimitero ebraico a Sarajevo". In preparazione per la nomina per l'inclusione nell'elenco dei siti del patrimonio mondiale, i delegati bosniaci hanno presentato la documentazione per l'elenco provvisorio all'UNESCO il 3 aprile 2018[2][7].
Galleria d'immagini
- Il cancello principale con una fontana
- Iscrizione sopra il cancello principale
- Tempio (Ciduk Adin) vicino all'ingresso principale con un vecchio muro
- Vecchio muro dal bordo occidentale del cancello principale
- Vista sulla città
- Paesaggio urbano dall'alto del cimitero
- Cimitero
- Iscrizioni sulle lapidi
- Ambiente invernale
- Tracce di proiettili di mortaio e fori di proiettile
- Cimitero nella seconda metà del XIX secolo, inizio del periodo austro-unagriano
- Porta superiore, punto più alto sul bordo meridionale
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Note
Voci correlate
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