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Ciriade

usurpatore dell'Impero Romano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Ciriade
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Ciriade o Mariade (in latino Cyriades, Mariades, Mareades; fl. 259/260) è stato un usurpatore che si ribellò contro l'imperatore romano Valeriano.

Disambiguazione – Se stai cercando il demo dell'antica Attica, vedi Ciriade (demo).
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Ciriade

Biografia

Riepilogo
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L'unica fonte che attesti l'esistenza di questo dubbio personaggio è la lista dei Trenta Tiranni, contenuta nella Historia Augusta. In questa opera si racconta di come Ciriade avesse derubato il proprio padre, la cui vita aveva amareggiato dissipandone il patrimonio, e fosse poi fuggito presso i Persiani; qui avrebbe sollecitato il "Re dei Re", Sapore I, a invadere le province romane, conquistando Cesarea e Antiochia, assumendo la porpora, per poi venire ucciso dai propri uomini dopo una breve carriera di crudeltà e di crimine. I fatti dovrebbero essere accaduti durante la campagna di Valeriano in oriente, nel 258 o 259.

La figura di Ciriade potrebbe essere ispirata a Mariade, un nativo di Antiochia, il quale fu ritenuto colpevole di aver intascato fondi pubblici: Mariade portò l'esercito di Sapore in Siria, causando la cattura e il saccheggio di Antiochia. In seguito fu messo a morte da Sapore stesso.[1][2]

«I Persiani, carichi di bottino, tornarono senza perdite nel proprio paese dopo aver bruciato Mariade, che empiamente aveva guidato i Persiani alla distruzione dei suoi stessi concittadini. Questo evento accadde al tempo dell'Imperatore Gallieno

Non vi sono infine prove che si fosse mai proclamato imperatore.

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Note

Bibliografia

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