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Claude Clerselier
scrittore francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Claude Clerselier (Parigi, 1614 – Parigi, 1684) fu amico, seguace ed editore di numerose opere di Cartesio e tradusse in francese dall'originale latino i cartesiani Principia philosophiae [1].
Biografia
Riepilogo
Prospettiva

«...La passione che aveva concepito per la filosofia e gli scritti di Cartesio si estese talmente alla sua persona che ogni interesse dell'uno divenne l'interesse dell'altro.» [2]
Clerselier apparteneva a una famiglia dove ricorreva la professione di avvocato e fu lui stesso avvocato che dopo la morte di Marin Mersenne, "il segretario dotto d'Europa", tenne una vasta corrispondenza con gli intellettuali europei e nel 1648 fu il contatto principale di Descartes a Parigi.
Dopo la morte di Cartesio, Clerselier ricevette per nave nel 1654 da Pierre Chanut, ambasciatore in Svezia [3] che aveva sposato nel 1626 la sorella di Clerselier, Margherita, il patrimonio degli scritti cartesiani rimasti a Stoccolma che si incaricò di pubblicare e rivedere: in particolare curò l'edizione delle Lettres (Paris, 1657, 1659 e 1667),de L'Homme, e un Traité de la formation du fœtus du mesme auteur avec les remarques de Louys de La Forge, (1664), L'Homme...et...Le Monde, (1667) e la quarta edizione riveduta dei Principes de Philosophie, (1681).
Nel 1676, permise a Leibniz, che soggiornava a Parigi, di leggere gli inediti di Descartes in suo possesso; le trascrizioni di Leibniz furono pubblicate col titolo Cogitationes privatae da Foucher de Careil nel 1860.[4]
Fervente praticante cattolico volle dare di Cartesio una rappresentazione edificante e moralista fondandola su una particolare selezione delle sue lettere.[5]
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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