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Codice Bavaro
codice papiraceo che contiene il registro delle investiture concesse dalla chiesa di Ravenna nei secoli VIII, IX e X Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Codice Bavaro (in latino Breviarium Ecclesiae Ravennatis), è un codice papiraceo che contiene il registro delle investiture concesse dalla chiesa di Ravenna nei secoli VIII, IX e X. È chiamato "Bavaro" perché ora è in possesso della Bayerische Staatsbibliothek.[1]
Descrizione
Esso contiene 186 documenti che vanno dal VII al X secolo, seppur essi possano essere datati solo a partire dai regni dei successivi arcivescovi di Ravenna, di cui otto portano il nome di Giovanni, mentre per circa un quarto di questi documenti non è possibile attestare una data.
Il documento fa riferimento ad alcuni eventi storici della città di Ravenna, come il periodo dell'Esarcato d'Italia, la conquista longobarda (anno 751) e la Renovatio Imperii da parte di Ottone III di Sassonia[2]. Inoltre contiene quasi duecento transazioni di beni immobili della Chiesa di Ravenna situati nella Pentapoli bizantina.[3] Infine contiene un gran numero di toponimi medievali, quali Acilianus, Albanianus, Aconianus, Acutianus, Aemilianus, Crossiliacus e Pisuniacus, tra gli altri.[4]
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Edizioni
Nonostante non sia stato frequentemente oggetto di studio come i documenti ravennati che vanno dal V al VII secolo, il Codice Bavaro ebbe numerose ristampe, la prima delle quali si attesta attorno al 1810. Nel 1983 fu redatta la terza edizione, e due anni più tardi ne seguì una quarta edita da Giuseppe Rabotti.[5]
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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