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Compito autentico

problema posto agli studenti Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Il compito autentico è un "problema complesso e aperto, posto agli studenti per dimostrare la loro padronanza di qualcosa"[1][2]. Si tratta di un’attività didattica fondata sull'apprendimento autentico che permette agli studenti, in piccoli gruppi di lavoro di indagare, discutere, organizzare o risolvere problemi in contesti reali o di simulazione.[3]

Aspetti teorici e scopi

Il suo fondamento pedagogico si basa sul fatto che le competenze possono essere apprese e valutate solo in un ambiente di apprendimento di tipo CSSC (Constructive, Self-regulated, Situated and Collaborative, "costruttivo, autoregolato, situato e collaborativo") come veicolo per l’acquisizione delle competenze stesse[4]. Tale approccio socio-costruttivista è ben descritto da Erik De Corte[5].

Il compito autentico produce una maggiore motivazione allo studio, incoraggia ad apprendere nuovi concetti e competenze in un ambiente non astratto e equipaggia gli studenti con abilità pratiche ad affrontare argomenti rilevanti e applicabili alla loro vita, fuori dalla scuola.

Esistono diverse definizioni del compito autentico. In letteratura anglofona esso viene identificato con il termine authentic task[6] o performance task[1]. Tuttavia, la letteratura suggerisce che ci siano diverse caratteristiche che lo rendono tale anche se non rispettate nella loro globalità.[6] In lingua italiana l'espressione "compito autentico" è sinonimo di "compito di realtà".[7][8]

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Caratteristiche fondamentali

Ecco alcune delle sue caratteristiche:

  • la scelta dei temi tiene conto degli interessi degli studenti;
  • impegna gli studenti attivamente in una ricerca o in un'inchiesta;
  • richiede l'integrazione di contenuti provenienti da diverse discipline;
  • è strettamente connesso al mondo al di là delle mura della classe;
  • è un compito difficile che impegna in capacità di pensiero di ordine superiore, come analizzare, sintetizzare, progettare, manipolare e valutare le informazioni;
  • inizia con una domanda o un problema che non ha una risposta univoca;
  • gli studenti producono un prodotto che può essere condiviso con un pubblico fuori dall'aula;
  • questi prodotti hanno valore a sé stante, indipendente dalla valutazione dell’insegnante;
  • il lavoro è guidato non solo dai docenti ma anche da studenti, con tutor, coetanei, genitori e esperti esterni;
  • si lavora sempre in gruppo o almeno in coppia;
  • sono disponibili numerose risorse;
  • la valutazione del compito autentico avviene non solo al termine ma anche durante il compito stesso;
  • è sempre consigliabile la predisposizione di checklist di autovalutazione.[9]
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Utilizzo

In Italia il compito autentico è risultato essere lo strumento didattico maggiormente utilizzato per rilevare le competenze degli studenti. Questo dato viene riportato in un documento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca italiano del 2015[10]: a pagina 33 una tabella identifica, nel 44% dei casi, il compito autentico come lo strumento didattico preferenziale per l'esercizio e la valutazione delle competenze.

Note

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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