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Confine tra Iraq e Turchia
linea di demarcazione dei territori di Iraq e Turchia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il confine tra l'Iraq e la Turchia (in arabo الحدود العراقية التركية?, in turco Irak–Türkiye sınırı) è lungo 367 km e parte dal triplice frontiera con la Siria a ovest fino al triplice frontiera con l'Iran a est.[1]
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Geografia
Il confine inizia a ovest alla triplice frontiera con la Siria alla confluenza del fiume Tigri e del fiume Piccolo Khabur. Segue quindi quest'ultimo fiume verso est, e poi il fiume Hezil Suyu a nord-est. Il confine poi vira verso est via terra attraverso una serie di linee irregolari su creste montuose e piccoli ruscelli, e girando alla fine verso sud per connettersi al fiume Hajji Bak (Hacibey Suyu). Segue quindi questo fiume in direzione nord-est fino alla triplice frontiera con l'Iran. La regione di confine è estremamente montuosa ed è abitata quasi esclusivamente da curdi su entrambi i lati.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
All'inizio del XX secolo l'Impero Ottomano controllava gli attuali territori di Turchia e Iraq.[2] Durante la prima guerra mondiale una rivolta araba, sostenuta dalla Gran Bretagna, riuscì a rimuovere gli ottomani dalla maggior parte del Medio Oriente. Come risultato dell'accordo segreto anglo-francese Sykes-Picot del 1916, la Gran Bretagna ottenne il controllo dei Vilayets ottomani di Mosul, Baghdad e Bassora che confluirono nel mandato dell'Iraq nel 1920.

Con il Trattato di Sèvres del 1920 la Turchia anatolica doveva essere suddivisa, con le aree a nord del Vilayet di Mosul da includere all'interno di uno stato curdo autonomo o indipendente.[2][3] I nazionalisti turchi erano contro il trattato, e contribuirono allo scoppio della guerra d'indipendenza turca; il successo turco in questo conflitto rese Sèvres obsoleta. Con il Trattato di Losanna del 1923 fu riconosciuta l'indipendenza della Turchia e fu concordato un accordo territoriale molto più generoso, anche se portò alla rinuncia formale della Turchia a qualsiasi rivendicazione sulle terre arabe.[4] Come misura provvisoria, l'ex confine settentrionale del Vilayet di Mosul doveva fungere da confine tra l'Iraq controllato dagli inglesi e la Turchia, con una delimitazione più precisa da concordare in seguito.
I funzionari britannici e turchi si incontrarono nel 1924 ma non furono in grado di determinare un confine reciprocamente soddisfacente e la questione fu deferita alla Società delle Nazioni. Nell'ottobre 1925 l'organizzazione propose un confine (la cosiddetta "linea di Bruxelles") che era sostanzialmente uguale a quello dei limiti settentrionali del vecchio Vilayet di Mosul.[5] Il 5 giugno 1926 Gran Bretagna e Turchia firmarono il Trattato di Ankara, con il quale entrambi gli Stati riconoscevano la linea di Bruxelles (con alcune modifiche minori) come frontiera.[6] Il confine fu poi delimitato sul terreno nel 1927.
Generalmente cordiali, le relazioni diplomatiche tra Iraq e Turchia divennero tese dopo la guerra del Golfo (1990-1991). La creazione di un'area curda autonoma nel nord dell'Iraq ha fornito rifugio ai guerriglieri curdi che operavano nel sud-est della Turchia e da allora la Turchia ha condotto numerose incursioni militari attraverso il confine nel tentativo di contrastare quello che ritiene come terrorismo curdo.[7][8][9]
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Valichi di frontiera
Sono presenti tre valichi lungo tutto il confine, due per il traffico veicolare e uno per il traffico veicolare e ferroviario. Il più trafficato dei tre, Habur, è tra i posti di blocco di confine più trafficati del mondo.
Note
Voci correlate
Altri progetti
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