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Danazolo

farmaco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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{{Composto chimico MANDY | immagine1_nome = Danazol Structural Formula V1.svg | immagine1_dimensioni = 230px | immagine2_nome = Danazol molecule ball.png | immagine2_dimensioni = 230px | prefisso_ATC = G03 | suffisso_ATC = XA01 | DrugBank = | massa_molecolare = 337.5 g/mol | biodisponibilità = >95% | legame_proteico = Elevato, con SHBG e CBG | metabolismo = Epatico | emivita = circa 15 ore | escrezione = Feci, urine | categoria = | teratogenesi = Sì, malformazioni urogenitali | somministrazione = orale |titolo_indicazioni_sicurezza = --- |simbolo1=nocivo |simbolo2=irritante |avvertenza=attenzione |frasiH= 312 - 332 - 361 |consigliP= 280 [1] }}

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Il danazolo è un derivato isossazolico dell'etisterone, strutturalmente simile al testosterone, conosciuto fin dal 1970 per le proprietà androgeniche e soppressive la funzione ovarica in virtù delle quali trovò un primo utilizzo nella terapia dell'endometriosi.[2]

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Farmacocinetica

Il danazolo è assunto per via orale, con ottima biodisponibilità a causa dell'elevata liposolubilità del composto. È metabolizzato a livello del fegato, nel quale si accumula. Ulteriori siti di accumulo sono il surrene e il rene. La vie di escrezione sono la via biliare e la via urinaria, con un'emivita di circa 15 ore; concentrazioni plasmatiche stabili si ottengono perciò con somministrazione iniziale di 300 mg 2 volte al giorno. Il danazolo viene trasportato nel torrente ematico dalla proteina legante gli ormoni sessuale (SHBG) e dalla proteina legante i corticosteroidi (CBG). Una minima frazione è libera nel plasma.

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Farmacodinamica

Il danazolo esplica il suo effetto legandosi ai recettori endocellulari per gli androgeni, per il progesterone e per i glucocorticoidi e inibendo alcuni enzimi chiave del metabolismo degli ormoni steroidei. Tra questi i più importanti sono:

  • P450c11 o 11β-ossidrilasi
  • P450c21 o 21-ossidrilasi
  • P450c17 o 17α-ossidrilasi
  • P450scc o desmolasi
  • 17α-HSD o 17α-idrossisteroidodeidrogenasi
  • 3β-idrossisteroidodeidrogenasi

Inoltre, legando la CBG, spiazza il progesterone dal suo sito di trasporto, rendendolo disponibile ai processi catabolici. La debole attività androgenica e progestinica, promossa dal principale metabolita etisterone, è responsabile della soppressione della funzione ovarica,[3] testimoniata dalla soppressione dei picchi di LH e FSH di metà ciclo. Non possiede attività estrogeniche.

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Impiego clinico

Per molto tempo il danazolo è stato usato per il trattamento della endometriosi; attualmente si preferisce ricorrere ai farmaci agonisti del GnRH per i minori effetti collaterali.[4] Il danazolo trova impiego nel trattamento della mastopatia fibrocistica, nella menorragia,[5] nella mastodinia associata al ciclo mestruale, nella porpora trombocitopenica immune, nella emofilia, nella malattia di Christmas e nell'edema angioneurotico congenito.[6]

Principali effetti avversi

Gli effetti avversi sono diretta estensione dell'azione androgenica del danazolo. Tra questi i più frequenti sono:[7]

Sono inoltre riportati nelle letteratura scientifica un aumento del rischio di contrarre carcinoma dell'ovaio[8] e adenomi epatici.[9]

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Controindicazioni

Il danazolo deve essere usato con cautela ogni qualvolta si presentino segni di disfunzione epatocellulare. Per questo, è consigliato eseguire un profilo di funzionalità epatica (transaminasi, fosfatasi alcalina, bilirubina, γ-GT) prima della somministrazione. Per il rischio di malformazioni urogenitali nel bambino, il danazolo deve essere evitato in gravidanza.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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