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Demetrio Cosola
pittore italiano (1851-1895) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Demetrio Cosola (San Sebastiano da Po, 22 settembre 1851 – Chivasso, 27 febbraio 1895) è stato un pittore italiano.
Biografia
Riepilogo
Prospettiva


Nato a San Sebastiano, visse per tutta la vita tra Chivasso, dove si era trasferito con la famiglia all'età di 7 anni,[1] e Torino.[2]
A diciott'anni comincio a frequentare l'Accademia Albertina.[1][2][3] Fu allievo di Andrea Gastaldi, che insegnava pittura, e divenne amico di un altro insegnante, Antonio Fontanesi.[1][3]
Nel 1873 cominciò ad esporre, ma inizialmente senza grandi successi.[1][3]
Nel 1884 fece ritorno all'Accademia, come assistente dapprima di Gastaldi, poi - dopo la morte di questi nel 1889 - di Pier Celestino Gilardi.[1][3]
Morì nel febbraio del 1895 di polmonite, contratta durante l'allestimento delle mostre del circolo degli artisti torinese per il Carnevale.[2]
Cosola fu pittore piuttosto prolifico: nonostante la breve vita, si contano circa 200 paesaggi, altrettanti ritratti e un centinaio di quadri di altro genere.[2]
Suoi soggetti preferiti sono la natura e la vita quotidiana delle persone comuni,[2][3][4] frequentemente anche dei bambini.[5] Sebbene ritenuto un artista minore,[1][4] viene considerato uno dei principali esponenti del verismo piemontese.[2][6] Le sue opere sono conservate principalmente a Torino e Chivasso.[1][3] Tra le sue opere principali, Il dettato (1891) è conservato alla Galleria civica d'arte moderna e contemporanea del capoluogo piemontese[1][5]; Dolori inattesi (1895) è a Chivasso, in una collezione privata;[1] Al sole (1884) si trovava a Palazzo Reale di Torino, ma è andato distrutto in un incendio nel 1997[7]; La vaccinazione, chiamato anche La vaccinazione nelle campagne (1894) è anch'esso conservato a Chivasso, nel Municipio.[1][3][4][6]
Quest'ultimo, un pastello di grande formato[2][3][6][8] di cui esistono numerosi disegni, un bozzetto a olio e una versione in formato ridotto conservata all'Ospedale Maria Vittoria,[1][4] oltre che per il valore artistico, è importante anche per quello storico: Chivasso fu il primo comune piemontese a istituire la vaccinazione obbligatoria contro il vaiolo.[1][3][4]
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Note
Bibliografia
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