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Demogorgone

essere mitologico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Demogorgone
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Demogorgone (pronuncia /demoˈɡɔrɡone/ o /demoɡorˈɡone/[1]) è un essere mitologico.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Demogorgone (disambigua).
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Il Demogorgone in una xilografia seicentesca di Hendrick Goltzius

Storia

Riepilogo
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Demogorgone, tratto dalla versione del Prometeo liberato di Mario Rapisardi

La figura di Demogorgone è del tutto sconosciuta alla mitologia classica. Il nome nacque verosimilmente in ambiente bizantino per una sorta di errore grammaticale: dal greco antico: Δημιουργόν?, Dēmiourgón ("Demiurgo") corrotto in Demogorgon.[2] Boccaccio afferma di averne appreso il nome da Lattanzio, uno scoliasta del IV o del V secolo d.C. nella Tebaide di Publio Papinio Stazio[3].

Il demogorgone viene descritto da Giovanni Boccaccio come il padre di tutti gli dèi avente tuttavia caratteristiche simili a quelle del principe delle tenebre:

«Con grandissima maestà di tenebre, poscia ch'io hebbi descritto l'albero, quel antichissimo proavo di tutti i Dei Gentili, Demogorgone, accompagnato da ogni parte di nuvoli et di nebbie, a me, che trascorreva per le viscere della Terra apparve; il quale per tal nome horribile, vestito d'una certa pallidezza affumicata et d'una humidità sprezzata, mandando fuori da sé un odore di terra oscuro et fetido, confessando più tosto per parole altrui, che per propria bocca se essere Padre dell'infelice principato, dinanzi a me artefice di nova fatica fermossi. Confesso ch'io mi posi a ridere, mentre riguardando lui mi veni a ricordare della pazzia degli antichi; i quali istimarono quello da alcuno generato, eterno, di tutte le cose Padre, et dimorante nelle viscere della Terra.»

Nei poemi rinascimentali di Matteo Maria Boiardo, Ludovico Ariosto, Teofilo Folengo, John Milton e François Rabelais, ma anche nelle opere di autori più moderni per esempio Giosuè Carducci, Demogorgone è raffigurato come un mostro infernale.

Nel 1786 Vincenzo Righini compone, su libretto di Lorenzo Da Ponte, l'opera lirica Il Demogorgone ovvero Il filosofo confuso dedicata appunto alla figura del Demogorgone.

Differente è invece la rappresentazione che ne diede Percy Bysshe Shelley nel suo Prometeo liberato. Nel poema romantico, il Demogorgone è il simbolo dell'eternità, è colui che uccide Giove, suo padre, e conclude il poema enunciando ciò che verosimilmente corrisponde al credo rivoluzionario del poeta.[4]

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Nella cultura moderna

  • Nel mondo ludico il Demogorgone appare nel gioco di ruolo Dungeons & Dragons come "Principe dei demoni" di molte ambientazioni, mentre appare come mostro finale nel videogioco Forbidden Forest per Commodore 64.
  • Il Demogorne detto "Il Divoratore di Dèi" è un personaggio immaginario dell'universo fumettistico Marvel. Si tratta di un alter ego in forma bestiale del dio egizio Atum, che si trasforma in modo analogo a Bruce Banner / Hulk e che potrebbe essere ispirato al Demogorgone, considerando inoltre che il suo creatore è Gaea (Gea), la Madre Terra, a sua volta generata da un'entità cosmica nota come Demiurgo.[5]
  • Il Demogorgone è un mostro immaginario, abitante del Sottosopra, della serie televisiva Stranger Things, così chiamato dai protagonisti poiché appassionati del gioco di ruolo Dungeons & Dragons e primo ad aver attaccato la cittadina statunitense di Hawkins nel 1983, avendo rapito un suo abitante, Will Byers.
  • Demogorgone è il dio personale di Eugène Delacroix nel film La nota blu di Andrzej Żuławski del 1991, che "lo accompagna fin dall'infanzia e grazie al quale può adattarsi ad avere due padri, il vero e il falso, e che lo aiuta a rimanere impassibile". Appare come un satiro nudo e peloso, seduto in uno stanzino e intento a pestare qualcosa in un mortaio, gesto facilmente equivocabile per un atto masturbatorio.
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Note

Bibliografia

Altri progetti

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