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Dolores Prato

scrittrice, poetessa e docente italiana (1892-1983) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Dolores Prato (Roma, 10 aprile 1892Anzio, 13 luglio 1983) è stata una scrittrice e poetessa italiana.

Biografia

Riepilogo
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Dolores Prato nasce a Roma il 10 aprile 1892 da Maria Prato e da padre ignoto. Dopo averla lasciata a balia a Sezze, nell'attuale provincia di Latina, la madre (vedova con cinque figli a carico) la affida a due anziani cugini che vivono a Treia, una cittadina in provincia di Macerata, dove Dolores trascorrerà tutta l'infanzia e l'adolescenza, dapprima con gli zii (il parroco del paese e sua sorella nubile) e poi nell'educandato salesiano della Visitazione nel Monastero di Santa Chiara, un collegio di suore di clausura. Le circostanze della nascita (abbandonata dalla madre e con un padre rimasto sconosciuto) hanno probabilmente condizionato la vita della scrittrice, che ha sempre avvertito la sua sorte tormentata come annunciata da un presagio di eccezionalità.

Uscita dall'educandato, frequenta a Roma la Facoltà di Magistero, dove si laurea nel 1918 con una tesi su un carteggio inedito di Prospero Viani e Pietro Fanfani. Nel 1919 ottiene l'abilitazione all'insegnamento di letteratura italiana. Insegna in diverse città: Sansepolcro (1919-1921), a Macerata (1921-1922) e San Ginesio (1922-1929). Dal 1927 al 1928 vive a Milano frequentando un avvocato iscritto al Partito Comunista Italiano, Domenico Capocaccia. Nel 1930 si stabilisce definitivamente a Roma, dove ha modo di frequentare esponenti della cultura laica e cattolica, stringendo numerose amicizie. Insegna per un breve periodo all'Istituto Marymount International School. Costretta dalla promulgazione delle leggi razziali a lasciare l'insegnamento, vive di collaborazioni ai giornali e di lezioni private, occupandosi per dieci anni di una ragazza con gravi problemi psichici e di salute.

I lavori letterari

Dolores Prato collabora con diverse testate giornalistiche (prevalentemente scrisse per Paese Sera) e partecipa a diversi premi letterari. Nel 1948 presenta il romanzo Nel paese delle campane alla giuria del premio Prato, ottenendo una segnalazione speciale: nonostante il riconoscimento, il romanzo non trova tuttavia un editore. Nel 1949 un testo dal titolo ancora oscillante (Calycanthus - E lui che c'entra?), presentato al premio letterario città di Taranto, suscita l'interesse di Giuseppe Ungaretti. Negli anni successivi altri tentativi di pubblicazione presso case editrici non vanno a buon fine. Nel paese delle campane, sarà pubblicato a spese dell'autrice nel 1963 con il titolo di Sangiocondo, ma fortemente manomesso dal curatore, Andrea Gaggero. Nel 1965 il racconto lungo Scottature ottiene il primo premio al concorso premio Stradanova a Venezia, da una giuria composta, tra gli altri, da Diego Valeri e Aldo Palazzeschi, ma di nuovo sarà pubblicato a spese dell'autrice due anni dopo.

A partire dal 1973 Dolores Prato è impegnata nella stesura di Giù la piazza non c'è nessuno, lunga narrazione autobiografica dedicata all'infanzia trascorsa a Treia; il romanzo viene pubblicato da Einaudi nel 1980, in una versione fortemente ridotta da Natalia Ginzburg, e diventa subito un caso letterario. L'autrice però, scontenta di quell'edizione parziale, continua a rivedere il testo e prepara un nuovo dattiloscritto, che tuttavia verrà pubblicata soltanto dopo la sua morte, a cura di Giorgio Zampa, il quale cura anche l'edizione di Le ore, seguito incompiuto di Giù la piazza non c'è nessuno. Grazie al suggerimento di un amico, Fausto Coen,[1] la scrittrice nel 1981 affida una parte consistente delle sue carte all'Archivio Contemporaneo del Gabinetto Vieusseux di Firenze.

Dolores Prato muore il 13 luglio 1983 in clinica ad Anzio e viene sepolta nel cimitero Flaminio in zona Prima Porta a Roma. Dal 1987, per volontà del comune di Treia, il suo corpo riposa nel cimitero cittadino.

«Io abito ancora a Treja pur non avendola più vista da quell'età piccola che non invecchia.»
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Opere

  • Sangiocondo, Roma, Campana, 1963;
  • Scottature, Roma, Tip. Canella, 1967; poi Macerata, Quodlibet, 1996, con una postfazione di Alejandro Marcaccio
  • Giù la piazza, non c'è nessuno, Torino, Einaudi, 1980 (versione ridotta); Milano, Mondadori, 1997, a cura di Giorgio Zampa (versione integrale); poi Macerata, Quodlibet, 2009, a cura di Giorgio Zampa e con una notizia di Elena Frontaloni
  • Le ore I, a cura di Giorgio Zampa, Milano, Libri Scheiwiller, 1987
  • Le ore II. Parole, a cura di Giorgio Zampa, Milano, Libri Scheiwiller, 1988
  • Le mura di Treia e altri frammenti, a cura di Giorgio Zampa, Treia, s.n., 1992
  • Le ore, a cura di Giorgio Zampa, Milano, Adelphi, 1995 (raccoglie Le ore I e Le ore II)
  • Interno esterno interno: inediti da Giù la piazza non c'è nessuno, a cura di Giorgio Zampa, Treia, s.n., 1996
  • Campane a Sangiocondo, a cura di Noemi Paolini Giachery, Roma, Avagliano, 2009
  • Sogni, a cura di Elena Frontaloni, prefazione di Gabriele Pedullà, Macerata, Quodlibet, 2010 (comprende oltre duecentocinquanta trascrizioni di sogni raccolte dall'autrice tra il 1928 e il 1982)
  • Roma, non altro, Macerata, Quodlibet, 2022
  • Educandato, a cura di Elena Frontaloni, Macerata, Quodlibet, 2023
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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