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Dragut

ammiraglio e corsaro ottomano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Dragut
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Turghud Alì, o Dragut, Turghut Reis, Darghout Rais, Turhud Rais, Dargut (Kharabulak, 1485Gozo, 23 giugno 1565), è stato un ammiraglio e corsaro ottomano.

Disambiguazione – "Turgut Reis" rimanda qui. Se stai cercando la località, vedi Turgutreis.
Dati rapidi Soprannome, Nascita ...

Successore di Khayr al-Din Barbarossa, viceré di Algeri e signore di Tripoli e al-Mahdiyya, Dragut fu spesso lo spietato protagonista di credenze popolari, romanzi e film ed è ricordato per essere stato uno dei più grandi ammiragli (in turco Kapudanpaşa, "Capitan pascià") di etnia turca al servizio del sultano.

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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Nasce a Kharabulak (ribattezzata poi Turgutreis in suo onore)[1], sulla Riviera turca, in una povera famiglia contadina, per alcuni cristiana ortodossa e d'origine greca[2][3][4][5][6][7] e per altri musulmana e nativa turca[8][9][10].

E' notato da alcuni soldati d'artiglieria in partenza per Il Cairo, che lo arruolano nell'esercito ottomano dove entra al servizio dell'abile e temuto Khayr al-Din Barbarossa, sotto il quale compirà numerose scorrerie e saccheggi, specie sulle coste liguri, napoletane e siciliane.

Nel 1538 prende parte, al fianco di Barbarossa, alla battaglia navale di Prevesa contro Andrea Doria e diviene talmente pericoloso che Carlo V in persona impartisce ai Doria l'ordine di catturarlo a tutti i costi. Nel 1540, di ritorno da una scorreria sull'isola di Capraia, Dragut è accerchiato e annientato nella baia della Girolata in Corsica da Giannettino Doria[11].
Dopo la cattura fu consegnato ad Andrea Doria, che lo fece rinchiudere nella torre Grimaldina di Palazzo Ducale e poi incatenare come galeotto ai remi della sua nave ammiraglia per quattro anni e successivamente lo cedette come schiavo.

Viene liberato poco dopo, probabilmente dietro il pagamento, da parte di Khayr al-Din Barbarossa, di un ingente riscatto[12]al quale era inclusa la concessione dell'isola di Tabarca data dal bey di Tunisi alla famiglia genovese dei Lomellini, legata ad Andrea Doria.

Liberato, torna in Turchia. Nel 1544 Khayr al-Din Barbarossa si ritira lasciando a lui il comando della flotta ottomana. Con una serie di alleanze, fra cui anche quella molto discussa con il cattolico re francese Francesco I, nemico di Carlo V, riesce a diventare viceré di Algeri, Signore di Tripoli e di al-Mahdiyya per conto di Solimano il Magnifico.

Si fa soprannominare Spada vendicatrice dell’Islam e ricomincia a imperversare nelle coste del Tirreno.

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Il monumento a Turgut Reis a Bodrum

Da Rapallo, Bonifacio a Gozo, dove lo sbarco viene respinto dalla cavalleria di Giovanni Xiemens; abbandona l’isola e devasta l’isola di Capraia, attacca la riviera di Levante, Monterosso, Corniglia. Getta l’ancora nel golfo della Spezia e si dirige verso la costa delle Cinque Terre aggredendo Monterosso, Corniglia e Manarola.
Il 4 luglio 1549 attacca Rapallo, depredando la ricca città e razziandone schiavi[13].

Nel luglio 1551, Dragut e Sinan Pascià, grande ammiraglio (kapudan-i derya) e fratello del gran visir Rüstem Pascià, assalgono le isole maltesi e, dopo un assedio di tre giorni al castello di Gozo, deportarono circa 5 000 abitanti come schiavi. Successivamente assalgoono la fortezza di Tripoli prendendola con l'inganno ai cavalieri di Malta.
Nel luglio del 1552 Dragut assale la cittadella di Camerota e sconfigge la flotta genovese al largo di Ponza. Nel 1553 attacca e quasi distrugge la città portuale di Terranova (l'attuale Olbia).

Nel 1553 e nel 1555 assale l'isola d'Elba senza riuscire ad espugnare la fortificata Portoferraio, ma devastando e commettendo efferatezze nei paesi di Grassera, Capoliveri, Marciana ed altri insediamenti dell'isola. L'assedio di Piombino si risolve con un insuccesso di Dragut.
Nel luglio del 1554 assedia per circa una settimana la città di Vieste, compiendo un massacro all'estrema punta del Gargano, incendiandola e assassinando circa 5 000 persone sulla roccia ai piedi della Cattedrale e deportando giovani e donne da destinare al mercato degli schiavi. Nel 1555 assedia le cittadine di Paola e Scalea.

Nel maggio del 1565 Dragut si dirige a Malta[14] a dirigere la spedizione di Piale Pascià e di Lala Moustafà che già assediava il forte Sant'Elmo e cannoneggiandolo ripetutamente. Proprio assistendo ad uno di questi scontri il 23 giugno Dragut muore colpito alla fronte da una scheggia di pietra rimbalzata da un colpo di cannone dei difensori.
Gli succede Lala Mustafà che, conquistato finalmente il forte, per vendicare Dragut massacra tutti i superstiti.

Il corpo di Dragut è traslato a Tripoli e sepolto nella moschea che venne chiamata Sarāy Dragut.

A capo dei corsari gli succede Uluç Alì, cristiano rinnegato noto come Uccialì.

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Bibliografia - Opere letterarie

Alcune opere letterarie sono state scritte traendo spunto dalla vita di Dragut.

  • Simone Perotti, Rais, Frassinelli, 2017, ISBN 9788893420082 - romanzo incentrato sulla storia di Dragut Rais
  • Rafael Sabatini, La spada dell'Islam, 1935
  • Patrizia Carrano, Le armi e gli amori, 2003, romanzo ambientato durante l'assedio di Malta del maggio 1565
  • Anna Spissu, Il pirata e il condottiero, romanzo storico, Corbaccio, Milano, 2008
  • Bunarma e Ragainerba, L'uccisione di Dragut Rais, canzone dell'EP Aundi vai, Rem edizioni, Palmi, 2006
  • La congiura antispagnola del 1552-53. Altavilla Capaccio. Isabella Villamarino e il Principe di Salerno. Autore Rosario Messone. Ed Palladio. Anno 2001.
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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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