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Elezioni politiche in Italia del 1934
22ª elezione della Camera dei deputati del Regno d'Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Le elezioni politiche in Italia del 1934 per la nomina dei membri della Camera dei Deputati si svolsero il 25 marzo 1934. Gli elettori potevano solo votare SÌ o NO, per approvare o respingere in toto la lista dei deputati.
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Contesto storico
Le nuove elezioni, dopo quelle del 1929, proseguirono l'opera di normalizzazione del regime.[1]
Nel 1939 per la XXX legislatura non ci furono elezioni, neppure plebiscitarie, e i membri della Camera dei fasci e delle corporazioni furono tutti nominati.
Diritto di voto
Riepilogo
Prospettiva

La legge era basata sul suffragio universale maschile, già previsto sin dal 1912. Il diritto di voto per i soli cittadini maschi era però subordinato al rientrare in una delle seguenti categorie:
- A coloro che pagano un contributo sindacale o sono soci di una società o ente che paghi tale contributo oppure da almeno un anno posseggano azioni nominative di società in accomandita per azioni o di società anonime
- B coloro che pagano almeno 100 lire di imposte dirette allo Stato, alle province o ai comuni
- C coloro che percepiscono uno stipendio, un salario o una pensione a carico dello Stato
- D membri del clero cattolico o di altro culto ammesso dallo Stato
Erano esclusi dal diritto di voto (voto sospeso) i sottufficiali (tranne i marescialli) e i militari di truppa di esercito, marina e aeronautica.
I valori della tabella sono riferiti alle liste delle prefetture al momento della chiusura delle iscrizioni. Alcune fonti[1] considerano un numero di aventi diritto pari a 10 527 608, dato dalle liste elettorali al momento del voto; tale numero include però anche i militari.
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Percentuale degli elettori rispetto ai residenti.
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Candidati
Riepilogo
Prospettiva
I deputati erano scelti tra 1000 designati da enti e associazioni.
800 erano proposti da associazioni sindacali riconosciute e 200 da altri enti e associazioni nazionali.
I 400 deputati erano poi selezionati dal Gran consiglio del fascismo tra i designati da enti e da associazioni; la lista definitiva era sottoposta ad approvazione tramite plebiscito.
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Modalità di voto
Riepilogo
Prospettiva


La votazione si svolse in forma plebiscitaria. Gli elettori potevano votare SÌ o NO, per approvare o respingere in toto la lista dei deputati.
L'elettore veniva fornito di due schede di uguali dimensioni, bianche all'esterno, recanti all'interno la formula: "Approvate voi la lista dei deputati designati dal Gran Consiglio Nazionale del Fascismo?"; nella scheda con il SÌ l'interno era anche corredato da due bande tricolori, in quella con il NO la scheda si presentava bianca.
L'elettore doveva al momento del voto raccogliere entrambe le schede; all'interno della cabina elettorale si trovava una prima urna dove l'elettore lasciava la scheda scartata, per poi consegnare nelle mani degli scrutatori la scheda prescelta, affinché questi si assicurassero che essa fosse "accuratamente sigillata". Questo farraginoso sistema aveva di fatto un effetto inibitorio verso l'elettore, che non poteva avere una certezza assoluta sulla segretezza del voto, proprio a causa di quest'ultimo passaggio, anche se formalmente la legge sembrava garantire il voto segreto: gli scrutatori, in effetti, potevano distinguere le schede del "sì" e del "no" esaminandole in controluce, e l'Avanti! inoltre denunciò dei casi in cui i militi entravano in cabina per assicurarsi che gli elettori votassero "sì".[2][3]
L'elettore comunque poteva anche annullare la scheda tricolore se non avesse voluto votare a favore, apponendo un qualsiasi segno distintivo irrituale, come previsto dall'art. 79 del R.D. 2 settembre 1928, n.1993.
Nel caso teorico di vittoria dei NO si sarebbero dovute ripetere le elezioni, con l'ammissione di altre liste proposte da enti o associazioni autorizzati dalla legge, con almeno 5000 firmatari aventi diritto al voto (Regio decreto nº 1993 del 2 settembre 1928, in particolare l'art. 57).
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Risultati
Riepilogo
Prospettiva
Partecipazione al voto
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Percentuale dei votanti rispetto al numero degli aventi diritto al voto.
Eletti

I 400 eletti comprendevano:
- 255 deputati uscenti riconfermati
- 143 nuovi deputati
- 2 deputati che avevano già ricoperto la carica nella XXVII legislatura.
È disponibile anche una classificazione approssimativa dei deputati eletti per professione.[4]
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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