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Faliero Rosati

sceneggiatore e regista cinematografico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Faliero Rosati (Pisa, 17 ottobre 1946) è uno sceneggiatore e regista cinematografico italiano.

Biografia

Dopo una lunga gavetta come aiuto-regista di Michelangelo Antonioni, alcune sceneggiature scritte per altri (Kleinhoff Hotel, regia di Carlo Lizzani, 1977) e un'attività parallela da critico militante, esordisce dietro la macchina da presa con il film per la TV Morte di un operatore (1979)[1], opera che mostra l'influenza di Antonioni sul suo stile[2]. Il film partecipa all'VIII Premio per Autori Cinematografici Italiani "Angelo Rizzoli"[3], vincendo il premio Cinema giovane (insieme con i film Passaggi di Claudio Fragasso e Volontari per destinazione ignota di Alberto Negrin)[4]. Anche il successivo lungometraggio, Il momento dell'avventura, il primo per il cinema, si segnala per lo stile antonioniano[5], e viene inserito in concorso nell'edizione del 1983 di Venezia Giovani[6].

Nel 1988 si misura con il thriller Qualcuno in ascolto (High Frequency)[7], ma negli anni novanta e duemila la sua attività principale rimane quella di sceneggiatore per serie televisive (I.A.S. - Investigatore allo sbaraglio, regia di Giorgio Molteni) di cui in qualche caso è anche regista (Il segno della scimmia, 1997).

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Filmografia

Sceneggiatore

Regista

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Pubblicazioni

  • 1968-1972: esperienze di cinema militante, Bianco e nero, Società Gestioni Editoriali, 1973

Riconoscimenti

  • 1979 – VIII premio per autori cinematografici italiani Angelo Rizzoli
    • Premio cinema giovane a Morte di un operatore
  • 1990 – Icaro d'oro – Cinema Sottozero

Note

Collegamenti esterni

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