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Faustolo
personaggio della mitologia romana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Faustolo (in latino Faustulus) è un personaggio della mitologia romana. Era uno dei guardiani di pecore nei pressi del Tevere. La vicenda che lo riguarda è connessa con la fondazione di Roma. [1]
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Storia
Riepilogo
Prospettiva

Secondo la tradizione romana Faustolo, un pastore di Amulio, trovò i gemelli Romolo e Remo abbandonati in una cesta; portati i due infanti nella propria capanna, con la moglie Acca Larenzia decise di allevarli come figli propri.[1][2][3][4]
I bambini crebbero inizialmente nella capanna di Faustolo e Larenzia, situata sulla sommità del Palatino, alla sommità delle scale di Caco; [5]fu Faustolo a svelare a Romolo le loro nobili origini.[6]
Nel racconto di Plutarco, Faustolo morì nello stesso episodio in cui fu ucciso Remo.
«Quando Remo si rese conto che il fratello si era preso gioco di lui, si sdegnò e mentre Romolo stava scavando il fossato con il quale aveva intenzione di circondare le mura della città, si fece beffe del suo lavoro e cercò di ostacolarlo. Infine varcò il fossato, ma cadde colpito in quello stesso punto, secondo alcuni dal medesimo Romolo, secondo altri da un compagno di Romolo, Celere. Nella rissa caddero anche Faustolo e Plistino, che si dice era fratello di Faustolo e aveva contribuito ad allevare Romolo e Remo.»
Faustolo fu poi seppellito presso l'allora Comizio, nel luogo dove era stato ucciso.[7]
Successivamente una famiglia romana si vantò di discendere da Faustolo, coniando quindi una moneta che mostrava il pastore con in braccio i due gemelli e la lupa. Sextus Pompeius Fostlus emise un denario d'argento, intorno al 140 a.C., che mostrava, sul retro, i gemelli mentre erano allattati da una lupa, con il pastore Faustolo alla loro sinistra.
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