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Faraj ibn Salim

medico e traduttore Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Faraj ibn Salim
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Faraj Ben Salim (in ebraico פרג' בן סלים?), anche conosciuto come Ferrauto di Girgenti, Moses Farachi di Dirgent[1], Ferrarius, o Franchinus o (Agrigento, 1230 – ...) fu un medico e traduttore ebreo nato in Sicilia all'incirca nella seconda metà del XIII secolo.

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Prima miniatura su foto contenuta in una traduzione di Faraj BenSolomon, commissionata da Carlo I d'Angiò.
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Faraj Ben Solomon in altre miniature riprodotte su foto, probabile opera di Frate Giovanni di Montecassino su commissione di Carlo I d'Angiò.
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Faraj B. Salim in un ritratto di fantasia (nota la stampa capovolta).
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Biografia

Venne assunto dal re Carlo I d'Angiò come traduttore di opere di medicina dall'arabo in latino. In questa veste ha reso un grande servizio alla medicina facendo una traduzione latina dell'"Enciclopedia medica" di al-Razi, al-Ḥāwī, pubblicata nel 1488, sotto il titolo Continens, con un glossario scritto dallo stesso traduttore.

Come segno della sua stima per il traduttore, Carlo I d'Angiò ordinò che sulla copia originale del manoscritto del "Continens"[2], mentre il ritratto di Faraj dovrebbe essere stato miniato proprio da Frate Giovanni da Monte Cassino, il più grande miniatore del XIII secolo.

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Traduzioni

Riepilogo
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Il primo folio dell'opera tradotta da Faraj ben Sālim, Havi seu contenants (noto come Continens) di Zakariya Razi, oggi conservata alla Biblioteca nazionale di Francia a Parigi.

Alla traduzione nel 1279 dell'"Enciclopedia medica" di Avicenna (in arabo "al-Ḥāwi fī l-ṭibb"),[3] in 25 volumi, che includono metodologie mediche di Grecia, Siria e Arabia.

  • De Ex-positionibus Vocabulorum seu Synonimorum Simplicis Medicinae, che Steinschneider suppone formi una parte della Continens.
  • Faraj b. Salomon ha anche tradotto il De medicinis Expertis, attribuito a Galeno e incluso nelle sue opere.[4]
  • Altra opera fu il Tacuini Aegritudinum, (in arabo: Taqwīm al-abdān) di ʿAlī ibn Jazla, pubblicato poi a Strasburgo nel 1532.
  • Tradotto in Sicilia da Faraj fu il Tacuinis sanitatis (Tabelle delle malattie, in arabo Taqwīm al-ṣiḥḥa) il cui autore è Ibn Buṭlān, opera illustrata con rappresentazioni di piante nel loro ambiente naturale, piante di interesse scientifico e non-scientifico all'interno di un calendario agricolo.[5]
  • Steinschneider ritiene che a Faraj dovrebbe essere attribuita la traduzione latina del Trattato di Masawayh sulla Chirurgia[6], affermando che essa fu approntata da un certo Ferrarius di Girgenti.
  • Perì agmon, trattato di Ippocrate, anche noto in arabo come Kitāb al-jabr (ovvero Sul taglio delle ossa).
  • Edemus di Rodhes, Teofraste, I Presocratici e altri autori, descritti da Rushed nel 1997 nel commentario perduto attribuito ad Alessandro Magno, ritrovati come semplici citazioni.
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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