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Filandro Vicentini
medico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Filandro Vicentini (Fara Filiorum Petri, 1836 – Chieti, 1927) è stato un medico e letterato italiano.
Biografia
Conseguì 4 lauree presso l'Università di Napoli (in Lettere e Filosofia e in Scienze Matematiche nel 1855, in Medicina nel 1860, in Chirurgia nel 1862).[1]
Come batteriologo scoprì nel cavo orale un microrganismo da lui chiamato "Leptothrix Racemosa" [2] [3].
I suoi trattati di batteriologia vennero pubblicati anche all'estero.[4]. [5].
Alla fine del secolo XIX, è stato Associate Editor della rivista scientifica “The journal of microscopy and natural science” (rivista della “Postal Microscopical Society”, società scientifica inglese fondata nel 1873)[6]
Il comune di Chieti gli ha dedicato la strada accanto il palazzo arcivescovile. Nel capoluogo teatino altresì, è stata intitolata una scuola media al medico farese.
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Opere
Come Letterato, fu autore dell'opera Della letteratura italiana e dell'arte in rapporto alla vita nazionale - Disegno storico ad uso della gioventù studiosa, che analizza la letteratura e l'arte nei secoli dal XIV al XIX. (Edito dall'Officina Tipografica Abruzzese, Chieti - 1877) e del romanzo "Gisulfo" (opera ambientata in epoca longobarda).[7]
Dal punto di vista storico letterario, Vicentini illustrò la storia dei Longobardi nel ducato di Benevento, con l'opera Gisulfo, o l'Italia undici secoli addietro : storia longobarda ricavata da un antico manoscritto, 2 voll., Napoli, Stab. Tip. Morano, 1872. Vicentini, elaborando l'escamotage del manoscritto raro rinvenuto e trascritto, come fece Manzoni per I promessi sposi, illustra la storia del duca Gisulfo II di Benevento, fino al IX secolo.
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