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Franco Caracciolo

attore italiano (1944-1992) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Franco Caracciolo
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Don Francesco Sergianni Luigi Caracciolo di Torchiarolo, detto Franco (San Martino in Pensilis, 6 settembre 1944[2]Roma, 3 novembre 1992[2]), è stato un attore e nobile italiano, membro della famiglia principesca Caracciolo.

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Franco Caracciolo nel film Pierino medico della S.A.U.B. del 1981
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Franco Caracciolo con Lino Banfi nel film L'allenatore nel pallone del 1984
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Franco Caracciolo, al centro in parrucca bionda, insieme alle altre Ragazze Coccodè.
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Franco Caracciolo (il secondo da destra) con le altre due Sorelle Bandiera (Neil Hansen e Mauro Bronchi) insieme ai Powerillusi nel 1990
Disambiguazione – Se stai cercando il direttore d'orchestra, vedi Franco Caracciolo (direttore d'orchestra).
Fatti in breve Francesco Caracciolo di Torchiarolo, X principe di Torchiarolo ...
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Biografia

Riepilogo
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Secondo di tre figli, Franco nacque nel 1944 dal principe Marcello Caracciolo di Torchiarolo (1903-1985) e da Maria Immacolata Tozzi.[2] La nascita non avvenne nel palazzo gentilizio di Roma, dove la famiglia risiedeva, ma a San Martino in Pensilis, piccolo centro del Molise dove i Caracciolo si erano rifugiati per sfuggire ai bombardamenti alleati che, l'anno prima, avevano colpito la capitale. Suo padre Marcello, dottore in legge, lettere e filosofia, era stato un dirigente fascista e aveva svolto l'incarico di capo-sezione al ministero dell'educazione nazionale, mentre la madre era casalinga.

Accortosi che il figlio mostrava atteggiamenti effeminati e che amava giocare con le bambole insieme alla propria sorella maggiore Maria Carmela, Marcello affidò il piccolo Franco a Nicola Pende, un medico che sosteneva di avere una cura per l'omosessualità.[3] Il programma curativo di Pende, che consisteva in intensa attività sportiva, docce fredde, lavaggi del cervello e iniezioni di testosterone, non funzionò e, anzi, aumentò il risentimento e il desiderio di distacco del giovane dalla propria famiglia al punto che, in una breve intervista del 1962, Franco dichiarò: «Per favore, non dite che sono un principe, ma che faccio il commesso in un negozio di vini».[4]

Cresciuto con il culto delle celebri dive del cinema, Franco cominciò a frequentare gli Studi di Cinecittà e decise di intraprendere la carriera di attore. Venne notato da Federico Fellini che lo volle in (1963), Tre passi nel delirio (1968), Fellini Satyricon (1969) e Roma (1972). Recitò per Dino Risi ne I mostri (1963) e ne Il profeta (1968). Successivamente prese parte a una cinquantina di film di serie B nei quali interpretò quasi esclusivamente il ruolo caricaturale del gay vistosamente effeminato divenendo, in tal modo, uno dei caratteristi più noti della commedia all'italiana degli anni settanta e ottanta.[3] All'inizio degli anni settanta scrisse, con lo pseudonimo di Gianni Darelli, alcuni articoli legati a tematiche omosessuali per la rivista OS-Settimanale dei quattro sessi, di cui nel 1972 divenne direttore. Personaggio notissimo nell'ambiente gay romano, a partire dalla metà degli anni settanta Caracciolo si esibì come attore teatrale comico in alcuni locali della Capitale. Collaborò con Oreste Lionello per la compagnia di varietà Il Bagaglino[5] e fu legato da grande amicizia all'attore hard, all'epoca emergente, Rocco Siffredi.[6]

Dalla seconda metà degli anni ottanta si dedicò alla televisione e, nel dicembre 1987, entrò nel cast della trasmissione Indietro tutta! di Renzo Arbore facendo parte del corpo di ballo delle Ragazze Coccodè e riscuotendo, grazie alla propria autoironia, un notevole successo che lo porterà a essere ospite del Maurizio Costanzo Show. A partire dal 1990 fece parte del trio comico-musicale Le Sorelle Bandiera in sostituzione dell'ormai anziano Tito LeDuc.[3] Ammalatosi di AIDS, Caracciolo cominciò lentamente ad allontanarsi dal mondo dello spettacolo e del cinema. La sua ultima apparizione è nel film Vacanze di Natale '91, di Enrico Oldoini. Morì nel 1992 all'ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma a causa delle complicazioni di una polmonite e venne sepolto al cimitero di Prima Porta. Nel titolo principesco gli successe il fratello minore Sergianni (1949-2024).[2]

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Filmografia

Attore

Cinema

Televisione

  • La famiglia Brandacci, regia di Sergio Martino – film TV (1987)
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Programmi televisivi

Ascendenza patrilineare diretta

Riepilogo
Prospettiva

Di seguito, l'ascendenza patrilineare diretta di Franco Caracciolo:[2][7]

  1. Teodoro Caracziolus (?-976)
  2. Pietro (X secolo)
  3. Landolfo (XI secolo)
  4. Giovanni (XI secolo)
  5. Landolfo (?- dopo il 1110/1138)
  6. Riccardo (?-dopo il 1140), conte di Montemarano
  7. Giovanni (?-dopo il 1167), conte di Montemarano
  8. Landolfo (XII-XIII secolo), patrizio napoletano
  9. Ligorio (?-dopo il 1257), patrizio napoletano
  10. Filippo (XIII secolo), patrizio napoletano
  11. Giovanni (XIII secolo), patrizio napoletano
  12. Gualtieri (?-dopo il 1321), patrizio napoletano
  13. Giovanni (?- dopo il 1328), patrizio napoletano
  14. Filippo (?-dopo il 1363), patrizio napoletano
  15. Niccolò (?-1390), patrizio napoletano
  16. Ciarletta (?-dopo il 1450), patrizio napoletano
  17. Domizio (?-?), patrizio napoletano
  18. Giovanni Battista (1462-1548), I conte di Gallarate
  19. Domizio (1508-1576), I duca di Atripalda
  20. Marino (?-1591), I principe di Avellino
  21. Camillo (1563-1617), II principe di Avellino
  22. Marino (1587-1630), III principe di Avellino
  23. Francesco Marino (1631-1674), IV principe di Avellino
  24. Marino (1668-1720), V principe di Avellino
  25. Ambrogio (1699-1746), I principe di Torchiarolo
  26. Luigi (1734-1756), II principe di Torchiarolo
  27. Ambrogio (1755-1818), III principe di Torchiarolo
  28. Luigi (1782-1853), IV principe di Torchiarolo
  29. Giovanni (1814-1886), V principe di Torchiarolo
  30. Luigi (1852-1917), VI principe di Torchiarolo
  31. Marcello (1903-1985), IX principe di Torchiarolo
  32. Franco (1944-1992), X principe di Torchiarolo
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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