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Giuseppe Taddei

baritono italiano (1916-2010) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Giuseppe Taddei
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Giuseppe Taddei (Genova, 26 giugno 1916Roma, 2 giugno 2010) è stato un baritono italiano, talvolta impegnato anche in ruoli di basso buffo.

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Giuseppe Taddei nel 1965

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Rivela fin dall'infanzia la sua attitudine al canto. Trasferitosi a Roma per studiare, a diciotto anni partecipa a un concorso bandito dal Teatro dell'Opera di Roma.[1] Due anni dopo debutta al Teatro Costanzi di Roma come Araldo in Lohengrin.

Arruolatosi nel 1942, è preso prigioniero e internato nei campi di concentramento in Germania[2]. Al termine del conflitto entra a far parte del gruppo di artisti che si esibisce negli spettacoli organizzati dallo Special Service per i soldati alleati. A Salisburgo conosce Herbert von Karajan, con il quale inizia una lunga collaborazione.

Tornato alle scene teatrali nell'immediato dopoguerra, canta per due stagioni (1946 e 1947) alla Staatsoper di Vienna, da dove inizia la carriera internazionale. Nel 1948 debutta al Teatro alla Scala di Milano. È attivo sulle scene internazionali almeno fino al 1984, anno in cui canta in L'elisir d'amore al Teatro Comunale di Firenze.

Lavora con tutti i più grandi cantanti e direttori d'orchestra, da Tullio Serafin a Zubin Mehta, dal già citato Karajan a Claudio Abbado, con il quale esegue a Vienna nel 1991 Simon Boccanegra all'età di 75 anni.

Il repertorio è estremamente vario: da Mozart al Verdi della maturità (Macbeth, Rigoletto, Simon Boccanegra, Otello), ai più importanti personaggi del verismo, tra cui Scarpia, Tonio, Schicchi, Gérard; inoltre Hans Sachs di I maestri cantori di Norimberga, Olandese Volante, Il principe Igor', I pescatori di perle, Eugenio Onieghin.

Nel 2006 pubblica l'autobiografia Ich, Falstaff, scritta insieme al genero Peter Launek.

Muore nel 2010, all'età di 93 anni.[3]

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Note vocali e artistiche

Scrive Enrico Stinchelli nel profilo pubblicato nel volume Le stelle della lirica:

«La voce di Giuseppe Taddei è di rara bellezza timbrica più volte paragonata alla morbida e vellutata cavata di un violoncello, una voce pastosa, calda, emessa con perizia tecnica. Inoltre Taddei possiede l’innato, e raro, gusto per la fantasia interpretativa, riuscendo a trovare per ogni personaggio l’esatta definizione espressiva, sia in termini puramente vocali (accenti, colori, inflessioni) sia con la gestualità del grande attore.»
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Repertorio

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Discografia

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Note

Collegamenti esterni

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