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Governatorato di Roma
ente locale per l'amministrazione di Roma tra il 1925 e il 1945 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Nell'Italia fascista, il governatorato di Roma era l'ente locale che amministrava la capitale, Roma.
Il governatore di Roma, oltre a ricoprire i poteri propri del podestà, fu investito anche di alcune competenze tipiche dell'amministrazione provinciale e statale. Il governatorato aveva sede principale in Campidoglio (a Palazzo Senatorio, con altri uffici in Palazzo Caffarelli).[1]
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Storia
Il 7 marzo 1923 il Gran consiglio del fascismo approvava un progetto di riordinamento della capitale d'Italia, che prevedeva l'istituzione di "un organo di carattere statale con scopi e funzioni municipali". La definitiva trasformazione del comune di Roma in governatorato (questa la denominazione scelta) avvenne con il regio decreto-legge n. 1949 del 28 ottobre 1925, cui seguì il disegno di legge di conversione del successivo 21 novembre.[2]
Con una cerimonia in Campidoglio, il 31 dicembre 1925, fu insediato il primo governatore: Filippo Cremonesi, già sindaco e commissario straordinario del Comune di Roma. Il governatorato entrò in funzione il 1º gennaio 1926 ed era alle dirette dipendenze del capo del governo.[3]
L'ente fu soppresso con il decreto legislativo luogotenenziale n. 426 del 17 novembre 1944[4] e cessò di esistere definitivamente il 20 gennaio 1945, quando fu sostituito dal ripristinato comune di Roma.
Ebbe una propria rivista ufficiale, Capitolium.[5]
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Funzioni e poteri
Il governatore, scelto tra i funzionari dello Stato, era nominato con regio decreto su proposta del ministro dell'interno previa deliberazione del Consiglio dei ministri; era ente dotato di personalità giuridica (il Governatorato di Roma), al quale era affidata l'amministrazione cittadina della capitale.
Al governatore, oltre a tutti i poteri spettanti negli altri comuni al podestà, potevano essere deferite, tramite regio decreto, su proposta del ministro dell’interno di concerto con quello delle finanze e sentito il Consiglio di Stato, talune funzioni che, svolte nella sua circoscrizione, rientravano nelle competenze dell’amministrazione della provincia o dello Stato.
L'organizzazione definitiva del Governatorato si ebbe con la legge 6 dicembre 1928 n. 2702, con la quale furono ridotti da ottanta a dodici i consultori e soppressi i dieci rettori e il magistrato di Roma.
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Organi
Il governatorato di Roma era composto da:
- governatore
- due vicegovernatori (uno dal 1928)
- dieci rettori (soppressi nel 1928)
- ottanta consultori (facenti parte della Consulta di Roma - mai convocata), dodici dal 1928
- il magistrato di Roma (soppresso nel 1928)
Governatori
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Note
Bibliografia
Voci correlate
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