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Governo Facta I
57º Governo del Regno d'Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Governo Facta I è stato il cinquantasettesimo esecutivo del Regno d'Italia, il primo guidato da Luigi Facta.
Esso, nato in seguito alle dimissioni del governo precedente, è stato in carica dal 26 febbraio[1] al 1º agosto 1922[2] (sebbene già dimissionario dal precedente 20 luglio), per un totale di 143 giorni, ovvero 4 mesi e 23 giorni.
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Compagine di governo
Riepilogo
Prospettiva
Appartenenza politica
Con l’appoggio esterno di Blocchi nazionali, Partito Liberale Democratico Italiano e Partito Economico.
Situazione parlamentare
NOTA: Nonostante ormai le dinamiche parlamentari sulla fiducia (che venivano spesso attuate indirettamente e tramite vari ordini del giorno), avevano ormai portato ad una prassi di forte rilevanza stratificata e abbastanza consolidata dell’organo legislativo e della Monarchia parlamentare, con un’evidente evoluzione in senso democratico della responsabilità politica, essa fu ciononostante solo una convenzione costituzionale. Ufficialmente infatti, ai tempi del Regno d'Italia, poiché secondo lo Statuto Albertino il governo rispondeva concretamente al solo Re (il quale, dando egli stesso una prima fiducia al governo, aveva il potere di far resistere l’esecutivo ad un voto della Camera dei deputati, come alcune volte fece), il rapporto con il Parlamento in senso moderno non era pienamente obbligatorio, pur diventato oramai fondamentale. Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo ed anche secondo il voto effettivamente subìto, il supporto che questo ha ottenuto a fini puramente enciclopedici e storici, tenendo conto della facile mutevolezza delle forze politiche e del contesto storico-politico.
Al momento della sua formazione, il 26 febbraio 1921:
Al momento della sua caduta, il 16 febbraio 1922:
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Composizione
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Cronologia
1922
- 26 febbraio - Il governo giura dinnanzi al Re.
- 19 luglio - Si chiude il dibattito, iniziato qualche giorno prima, su una mozione presentata dall’on. Filippo Turati con cui si invitava il governo a “tutelare la libertà, la casa e la vita dei cittadini ed il pieno esercizio del mandato parlamentare” nel quadro delle aggressioni fasciste di quel periodo. Dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, si tiene una votazione su un ordine del giorno a firma dell’on. Giovanni Maria Longinotti contrario al governo (su cui questo aveva posto la fiducia): con 288 favorevoli (103 contrari, 144 non votanti) l’atto viene approvato.
- 20 luglio - Tenuto conto dell’esito del voto, il Presidente del Consiglio rassegna le dimissioni dinnanzi al Re, il quale tuttavia, accettatele, lo re-incarica.
- 1º agosto - Con il giuramento del nuovo esecutivo termina ufficialmente l’esperienza di governo.
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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