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Governo di Rudinì V

35º Governo del Regno d'Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Governo di Rudinì V
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Il Governo di Rudinì V è stato il trentacinquesimo esecutivo del Regno d'Italia, il quinto guidato da Antonio di Rudinì.

Fatti in breve Stato, Presidente del Consiglio ...

Esso, nato in seguito alle dimissioni del governo precedente, ha avuto vita brevissima, essendo stato in carica dal 1º giugno al 29 giugno 1898 (sebbene già dimissionario dal precedente 18 giugno), per un totale di soli 28 giorni.

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Compagine di governo

Riepilogo
Prospettiva

Appartenenza politica

Ulteriori informazioni Partito, Presidente ...

Situazione parlamentare

NOTA: Nonostante questo governo non si sottopose mai ad alcun tipo di votazione, dimettendosi proprio alla prima occasione, ai tempi del Regno d'Italia, poiché secondo lo Statuto Albertino il governo rispondeva nei fatti al solo Re, la fiducia parlamentare in senso moderno non era obbligatoria (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione di un governo palesemente privo di tale supporto). La prassi di determinare la sopravvivenza dell’esecutivo in base al supporto parlamentare, dunque, si è andata sviluppando solo successivamente, specie con l’ascesa dei partiti di massa e con l’introduzione del sistema proporzionale, in tempi molto più tardi rispetto all’unità, ed ufficialmente solo con la Costituzione della Repubblica Italiana. Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo, l’eventuale supporto che questo avrebbe o ha ottenuto.

Ulteriori informazioni Camera, Collocazione ...
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Composizione

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Cronologia

1898

  • 1º giugno - Il governo giura dinnanzi al Re.
  • 6 giugno - A Milano, Bergamo, Varese e Cremona scoppiano disordini in seguito all'uccisione di Muzio Mussi, durante i quali muoiono due manifestanti ed un militare.[6]
  • 18 giugno - Di Rudinì annuncia alla Camera dei Deputati la decisione di rassegnare le dimissioni, avendo constatato l’assenza totale di supporto per la sua dichiarazione di politica generale, che molto conteneva in tema di decreti fortemente repressivi sulle manifestazioni[7]. Il Re dunque, accettatele, conferì l’incarico prima a Emilio Visconti Venosta, ma poiché questo fu infruttuoso, il mandato fu successivamente affidato al generale Luigi Pelloux.
  • 29 giugno - Il seguito al giuramento del nuovo esecutivo, termina ufficialmente l’esperienza di governo.

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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