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Gran Premio d'Olanda 1977

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Gran Premio d'Olanda 1977
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Il Gran Premio d'Olanda 1977 è stata la tredicesima prova della stagione 1977 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 28 agosto 1977 sul Circuito di Zandvoort. La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda, su Ferrari. Lauda ha preceduto sul traguardo il francese Jacques Laffite su Ligier-Matra e il sudafricano Jody Scheckter su Wolf-Ford Cosworth.

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Vigilia

Riepilogo
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Sviluppi futuri

Il 22 agosto la Brabham presentò il modello BT46, che avrebbe potuto esordire già negli ultimi gran premi della stagione 1977. La vettura, spinta sempre da un motore Alfa Romeo, era progettata da Gordon Murray. Il progetto riprese alcuni concetti dell'ingegneria aeronautica sia per quanto riguardava i materiali sia per quanto riguardava l'impianto frenante, che era stato studiato in collaborazione coi tecnici della Dunlop.[1]

Aspetti tecnici

Emerson Fittipaldi denunciò la scarsa qualità dell'appoggio ottenuto dalla Cosworth, fornitirice dei propulsori per la sua scuderia. Il brasiliano si lamentò per l'assenza di corrette informazioni per l'utilizzo dei motori.[2]

La Wolf tornò a impiegare la WR2, mentre la March portò all'esordio il modello 771 per il solo Ian Scheckter.

Aspetti sportivi

In seguito alla vittoria di Franco Ambrosio in primo grado nella diatriba legale con la Shadow Riccardo Patrese tornò sulla monoposto anglo-americana[3] al posto di Merzario che iscrisse la March privata del suo team. Su un'altra March privata, della RAM Racing/F&S Properties, fece il suo esordio il pilota olandese Michael Bleekemolen.

Nel gran premio di casa si rivide la Boro, che mancava dal Gran Premio d'Italia 1976, affidata a Brian Henton, che nel corso della stagione era stato impiegato saltuariamente alla guida di una March del team British Formula 1 Racing Team, nonché dalla March ufficiale in un'occasione. Alla gara prese parte anche la Renault, sempre affidata a Jean-Pierre Jabouille, dopo tre gare di assenza.

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Prequalifiche

Resoconto

Al martedì gli organizzatori fecero disputare delle prequalifiche a Brett Lunger, Hans Binder, Brian Henton, Teddy Pilette ed Emilio de Villota. Solo l'ultimo non venne ammesso alle qualifiche.[4]

Qualifiche

Riepilogo
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Resoconto

Al venerdì il miglior tempo fu fatto da Mario Andretti su Lotus, davanti a James Hunt e Carlos Reutemann. La vettura dell'italoamericano risultava la più bilanciata nella parte mista del tracciato, mentre era abbastanza lenta sul rettilineo dei box, ove raggiungeva i 273 km/h, contro i 278 della Wolf e i 280 della Ferrari. Nelle prove si ruppe anche il compressore della Renault e vi fu un incidente, senza conseguenze, tra Arturo Merzario e Brian Henton[5]

Al sabato Andretti abbassò ancora il suo tempo e confermò così la conquista della pole, la settima in carriera nel mondiale. In prima fila si classificò Jacques Laffite su Ligier, mentre la seconda fila venne conquistata da James Hunt e Niki Lauda. Andretti distanziò di mezzo secondo Laffite, e fu capace di mantenere tempi validi con costanza. Si migliorò la Renault, che chiuse in quinta fila con Jabouille.[6]

Al termine delle prove Niki Lauda affermò:

«Per domani non bisogna farsi illusioni. Andretti ha già vinto. Se guida con il cervello, nessuno più lo vede, io starò ad osservare cosa fanno gli altri, chissà che Laffite o Hunt, che non hanno nulla da perdere, non possano procurare qualche fastidio a Mario. Per me, in questo momento, conta arrivare ed ottenere qualche punto. Certo preferirei che si affermasse Hunt o Laffite o chi volete, meno Andretti .[6]»

Risultati

Nella sessione di qualifica[7] si è avuta questa situazione:

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Gara

Riepilogo
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Resoconto

Thumb
L'incidente al primo giro che ha causato il ritiro di Jochen Mass

Mario Andretti non fu capace di mantenere il comando della gara al via: venne passato prima da Jacques Laffite, poi da James Hunt; l'inglese della McLaren s'installò al comando, davanti al transalpino. Seguivano Niki Lauda, Carlos Reutemann, John Watson e Clay Regazzoni. Nel corso del secondo giro Watson fu costretto al ritiro per la rottura della coppa dell'olio, mentre Andretti ripassò Laffite.

Andretti mise subito sotto pressione anche Hunt, ma l'inglese era capace di resistere agli attacchi dell'italo-americano. Al sesto giro però le due vetture furono protagoniste di un contatto, a seguito di un nuovo tentativo di sorpasso di Andretti: Hunt fu costretto al ritiro mentre Andretti precipitò in quarta posizione, dietro alle due Ferrari. Al termine della gara vi fu un vivace scambio di opinioni tra Hunt e Andretti.[8] Dalle retrovie intanto si faceva luce il compagno di scuderia di Andretti, Gunnar Nilsson, che si trovò in quinta posizione.

Mario Andretti passò Carlos Reutemann al giro 10, e iniziò ad attaccare anche Lauda. Dopo qualche tentativo però, al quattordicesimo giro, Andretti fu costretto al ritiro per la rottura del motore della sua Lotus. La classifica vedeva ora sempre in testa Jacques Laffite, seguito dal duo della Scuderia Ferrari, poi Gunnar Nilsson, Ronnie Peterson, Clay Regazzoni e Patrick Tambay. Tra il diciottesimo e il diciannovesimo giro anche Peterson e Regazzoni abbandonarono la gara per problemi tecnici.

Al giro 20 Lauda prese il comando del gran premio, passando Laffite. Dietro intanto Nilsson cercava di passare Reutemann: i due vennero al contatto al giro 35. Nilsson fu costretto a ritirarsi, mentre Reutemann andò ai box, retrocedendo al tredicesimo posto della classifica. Dietro ai due battistrada, la classifica vedeva terzo Patrick Tambay, seguito da Jody Scheckter, Emerson Fittipaldi, Jean-Pierre Jabouille e Vittorio Brambilla.

Al quarantesimo giro la rottura di una sospensione sulla sua Renault portò al ritiro Jabouille. Le altre posizioni rimasero invariate fino al giro 59 quando Brambilla passò Fittipaldi, installandosi al quinto posto. La gara del pilota monzese s'interruppe al giro 68, quando finì fuori pista, nel tentativo di passare Scheckter. Proprio all'ultimo giro Patrick Tambay, che stava per cogliere il primo podio per lui e l'Ensign, fu costretto ad abbandonare la gara per la mancanza della benzina.

Niki Lauda conquistò il suo quindicesimo successo nel mondiale, davanti a Jacques Laffite e Jody Scheckter. Tambay venne comunque classificato quinto, davanti a Carlos Reutemann, che era stato protagonista di una bella rimonta nella seconda parte della gara.[9]

Risultati

I risultati del gran premio[10] furono i seguenti:

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Statistiche

Piloti

Costruttori

Motori

  • 68ª vittoria per il motore Italia (bandiera) Ferrari;
  • 80º giro più veloce per il motore Italia (bandiera) Ferrari;

Pneumatici

  • 102ª vittoria per gli pneumatici Stati Uniti (bandiera) Goodyear;

Giri in testa

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Classifiche

Piloti

Costruttori

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Note

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