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Hartite
minerale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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L'hartite è un minerale descritto nel 1841 in base ad un ritrovamento avvenuto nella lignite proveniente da un filone di carbone ad Oberhart nei pressi di Gloggnitz nella Bassa Austria, Austria.[2] Il nome deriva dalla località di ritrovamento.[1]
L'hartite è un idrocarburo contenente fillocladano che si scioglie ad una temperatura compresa fra 71 e 71,5 °C. La composizione chimica indica che probabilmente si origina da piante del genere delle Taxodiaceae.[2]
Questo minerale brucia senza lasciare residui, non è solubile in acqua mentre si sciogli in solventi apolari o mediamente polari come l'etere di petrolio, l'esano, il benzene e il cloroformio.[2]
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Sinonimi
Vi sono vari minerali che in un secondo tempo si è scoperto essere hartite: l'hofmannite, la branchite, la bombiccite, lo iosene o josene, la rhetenite e la krantzite.[2]
Morfologia
L'hartite è stata trovata sotto forma di cristalli grossolani, cristalli lamellari o croste.[2] Triclino[1][3].
Origine e giacitura
Il minerale si trova nelle fratture della lignite di fossili carbonizzati e silicizzati di tronchi d'albero[1] ed è stato rinvenuto in Stiria[5]. È una resina fossile.[6]
Caratteristiche chimico fisiche
Trattasi di un α-diidrofillocladene o josene[5].
- Peso molecolare: 274,5 grammomolecole[3][4]
- Volume di unità di cella: 1711 ų[4]
- Molecole per unità di cella: 4[4]
- Dispersione: r > v[4]
- Magnetismo: assente[4]
- Birifrangenza: 0,041[4]
- Indici di rifrazione: 1,546 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0[4]
- Indice di elettroni: 1,19 g/cm³[3]
- Indici quantici:
- Indici di fotoelettricità:
- Indice di radioattività GRapi: 0 (il minerale non è radioattivo)[3]
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Note
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