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Hey Joe
brano di Billy Roberts Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Hey Joe è un brano blues attribuito inizialmente a Dino Valenti e, dal 1962, riconosciuto a Billy Roberts.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
È assai probabile che Roberts trasse spunti per il brano da almeno tre canzoni precedenti: la prima è una ballata tradizionale degli inizi del Novecento intitolata Little Sadie che racconta di un uomo in fuga dopo aver ucciso la sua donna, come in Hey Joe: da notare che il testo di Little Sadie colloca gli eventi tra Thomasville, in Carolina del Nord, e Jericho (nei pressi di Hollywood, in Carolina del Sud), e Roberts era originario della Carolina del Sud; la seconda è un brano country di Carl Smith (ma scritto originariamente da Boudleaux Bryant) risalente al 1953 ed intitolato appunto Hey Joe: oltre a condividerne il titolo, il brano presenta un testo articolato anch'esso secondo la struttura a domanda e risposta che caratterizza la versione di Roberts; la terza è Baby, Please Don't Go To Town di Niela Miller (legata sentimentalmente a Roberts negli anni '50), risalente al 1955 e strutturata secondo un'analoga progressione di accordi. Il cantautore folk newyorkese Tim Rose (il quale registrò una propria versione nel 1966) complicò ulteriormente le cose quando affermò che la canzone fosse in realtà un tradizionale brano blues che aveva sentito suonare sin dall'infanzia, sebbene non siano mai pervenute fonti o registrazioni di una versione precedente.[1] Nel 2008 Andrew Roberts, figlio di Billy nato nel 1961, negò le accuse di plagio che l'ex fidanzata rivolse a suo padre, affermando che in realtà il brano fosse stato scritto come una parodia della ballata tradizionale Frankie and Johnny ironicamente dedicata a sua madre.[2]
Curiosamente, esisterebbero vari master tapes su cui Roberts ha inciso il brano - il primo risalirebbe al 1961 - ma fino ad ora non è stata pubblicata alcuna versione a suo nome.
Il rilievo storico del brano è ad ogni modo da attribuirsi alla cover che ne fece Jimi Hendrix nel 1966, primo singolo inciso da Hendrix con il gruppo Jimmy James and the Blue Flames.
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Cover
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La versione di Jimi Hendrix
La celeberrima versione di Jimi Hendrix trova spunto in quella, più lenta, elaborata dal cantante folk Tim Rose, registrata nel 1966 la quale era stata accreditata come traditional. Hendrix ed il suo manager Chas Chandler avevano assistito più volte alle esibizioni di Rose al Cafe Wha? di New York, locale in cui lo stesso Hendrix ebbe modo di suonare più volte. Hey Joe fu l'ultimo brano che Jimi Hendrix suonò al festival di Woodstock del 1969. Essendo la sua l'esibizione di chiusura, il brano risultò essere anche l'ultimo in assoluto suonato al festival.
Altre cover
Oltre alla versione di Jimi Hendrix (1967, MCA Records) che ha raggiunto il 6º posto nella classifica britannica, le seguenti versioni sono entrate nella classifica pop britannica o statunitense:
- The Leaves col titolo Hey Joe, Where You Gonna Go (Mira 207, dicembre 1965); riregistrata col titolo Hey Joe, Where You Gonna Go (Mira 222, 1966) e poi Hey Joe (Mira 222, May 1966). Questa è la prima versione pubblicata su disco; ha raggiunto il 31º posto nella classifica statunitense.
- Cher (1967) raggiunto il 94º posto nella classifica statunitense.
- Wilson Pickett (Atlantic 2648, luglio 1969) raggiunto il 29º posto della classifica R&B, il 59º posto della classifica pop statunitense e il 16º nella classifica pop britannica con Duane Allman alla chitarra.
- I Byrds nel loro album Fifth Dimension (Columbia CL-2549, 1966), raggiunto il 24º posto nella classifica statunitense e il 27º nella classifica britannica.
Guinnes dei primati
1572 chitarristi suonarono contemporaneamente Hey Joe nella piazza principale di Breslavia, in Polonia, il 1º maggio 2006, entrando nel Guinness dei primati[3]. Il record venne battuto esattamente un anno dopo, quando 1881 chitarristi suonarono nuovamente Hey Joe tutti assieme nella medesima piazza[4].
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Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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