Timeline
Chat
Prospettiva

Traccia fantasma

contenuto di un album discografico la cui esistenza non viene indicata nella lista delle tracce sulla copertina o sul libretto del medesimo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Remove ads

Una traccia fantasma o traccia nascosta (ghost track o hidden track in inglese) è un contenuto audio all'interno di un album discografico, la cui inclusione non viene indicata nella lista delle tracce sulla copertina, né all'interno delle comunicazioni ufficiali pubblicitarie e/o commerciali rilasciate dalla casa discografica produttrice.

Caratteristiche

Riepilogo
Prospettiva

La presenza di una ghost track è paragonabile a una easter egg del gruppo o singolo interprete dell'album, che ha deciso di inserire nel proprio disco un contenuto non incluso nella tracklist ufficiale. Le tracce fantasma possono essere versioni alternative di brani già noti, modificati in fase di mixaggio nell'arrangiamento o nel testo, oppure registrazioni demo, prove o errori che si decide di "regalare" a sorpresa al pubblico. Più raramente i brani nascosti possono essere inediti o anteprime di pubblicazioni future; talvolta si tratta di interventi parlati, messaggi ai fan o semplici scherzi da parte dell'artista o degli addetti alla realizzazione del lavoro discografico.

Le motivazioni dietro la scelta di includere una ghost track possono essere molteplici: la più comune è che il materiale extra sia stato realizzato in una fase avanzata dei lavori, quando la tracklist ufficiale era già stata chiusa e diramata, quindi non più modificabile; oppure, al contrario, si tratta di materiale presente nei progetti originali, ma in seguito rimosso perché non coerente col resto del lavoro. In altri casi si può trattare di un contenuto del quale l'artista non era soddisfatto, inserito nel disco per mere ragioni contrattuali: l'eliminazione dalla tracklist è dunque una maniera per manifestare il suo dissenso e/o per boicottarne l'ascolto.

Vi sono infine delle ghost track il cui nascondimento è parte integrante del progetto discografico: è ufficiale cioé tanto la loro presenza nell'album quanto il fatto che non compaiano nella tracklist. In questi casi la loro presenza può essere segnalata in maniera più o meno esplicita sulla copertina, sul libretto dell'album o nei crediti finali, per mezzo di indizi talvolta molto elaborati.

Remove ads

Storia

Riepilogo
Prospettiva

Her Majesty, traccia di soli 23 secondi che chiude l'album Abbey Road dei Beatles (1969), è considerata la prima ghost track della storia. In realtà già nel precedente album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (1967) era presente una traccia aggiuntiva, udibile alcuni secondi dopo la fine di A Day in the Life[1]; tuttavia si tende a non considerare questa una vera e propria traccia fantasma, poiché si tratta in realtà della registrazione di suoni casuali e frasi senza senso, incisi deliberatamente sul solco più interno del disco per riempire "ogni centimetro di disco disponibile con suoni diversi dal normale" in modo da mandare in loop la riproduzione su giradischi sprovvisti di arresto automatico. Questo è anche il motivo per cui il brano risulta leggermente diverso se riprodotto su giradischi differenti[2]. La traccia inoltre fu incisa solo sui dischi destinati al Regno Unito, mentre fu esclusa dalle copie per il mercato internazionale[3]; fu poi inclusa nella compilation del 1978 Rarities, col titolo Sgt. Pepper's Inner Groove, diventando poi nota semplicemente come Inner Groove[4]. Il brano è in genere incluso nelle ristampe su CD di Sergent Pepper's senza essere riportato nella tracklist.

Her Majesty, invece, era stata scritta da Paul McCartney per essere inserita come sesto brano sul lato B di Abbey Road, tra Mean Mr. Mustard e Polythene Pam, ma una volta incisa non piacque all'autore, il quale chiese al tecnico John Kurlander di scartarla; poiché a Kurlander era stato imposto di non eliminare nulla, esso decise di inserire il brano al termine del lato B, circa due minuti dopo gli ultimi accordi di The End. Di conseguenza il disco risultò composto da undici tracce contro le dieci riportate in copertina, l'ultima delle quali poteva tuttavia essere ascoltata solo continuando a riprodurre ad libitum il disco. Quest'idea incontrò inaspettatamente il gradimento del gruppo, che decise di non far comparire Her Majesty nell'elenco ufficiale dei brani dell'album[5]. Nelle ristampe dell'album, tuttavia, Her Majesty è riportata nella tracklist ufficiale, ed è talvolta presente una versione estesa che comprende parti della registrazione scartata.

L'inserimento delle tracce fantasma fu frequente fino all'avvento dei CD, i quali rendevano più facile rintracciarle: per questo motivo andò poi in declino. Tuttavia capita ancora oggi di trovare tracce nascoste in CD, vinili o addirittura in archivi digitali.

Remove ads

Tecniche

Riepilogo
Prospettiva

I metodi per inserire e scoprire le tracce fantasma sono variati con l'evoluzione dei supporti musicali. Il metodo più utilizzato consiste nell'inserire le tracce fantasma in coda a una delle tracce indicate (nella maggior parte dei casi l'ultima), solitamente precedute da un periodo di silenzio più o meno lungo. All'epoca in cui i contenuti musicali venivano distribuiti soprattutto su dischi in vinile e musicassette, le tracce fantasma avevano in effetti una funzione pratica, poiché andavano a occupare una porzione di supporto che altrimenti sarebbe rimasta vuota; questo è il motivo per cui in genere i contenuti nascosti si trovano a fine disco, per non sprecare la parte terminale del Lato B. Dopo l'ultima traccia ufficiale, l'ascoltatore era portato a pensare che il disco o la cassetta fossero terminati e a interrompere manualmente la riproduzione; pertanto la scoperta di eventuali tracce fantasma in genere avveniva in maniera accidentale, lasciando il supporto in riproduzione.

Una maniera più subdola di nascondere una traccia, esclusiva dei dischi in vinile, era quella di realizzare un disco multisolco (detto anche multifacciale o multigroove), ossia con più di un solco per lato: in questo caso la traccia è nascosta letteralmente sotto i brani riportati nella tracklist, e per riprodurla l'ascoltatore deve posizionare la puntina del giradischi sul solco corretto. Questa tecnica pone tuttavia un limite: per evitare distorsioni, è necessario che i due solchi non contengano registrazioni troppo differenti, quindi in genere la traccia nascosta è una versione alternativa o strumentale del brano sotto a cui è nascosta.

Scoprire eventuali tracce nascoste nei compact disc è invece più semplice: poiché i lettori CD hanno in genere un pannello elettronico che indica la numerazione e la durata delle tracce, è subito constatabile l'eventuale differenza tra il numero di tracce effettive e quelle indicate, o tra la durata indicata e quella reale. Inoltre, dal momento che nei CD, a differenza di quanto avviene nei vinili e nelle cassette, non è possibile osservare fisicamente il meccanismo di riproduzione del supporto, se la durata effettiva di un brano è superiore a quella indicata oppure se la lettura prosegue per un certo tempo senza avanzamento di traccia, interruzione o inversione, si è molto probabilmente in presenza di una o più tracce fantasma. Per aggirare questi limiti, gli artisti possono inserire un gran numero di tracce in coda al disco, di cui solo una contiene il contenuto nascosto, mentre tutte le altre sono totalmente mute. In questo caso per l'ascoltatore appare evidente che nel disco si trova una traccia fantasma, ma non è chiaro quale sia tra le tante presenti e per scoprirlo è necessario ascoltarle tutte.

Alcune tracce fantasma vengono registrate al contrario, distorte o a velocità modificata. Fino all'avvento dei CD e dei personal computer il rintraccio di tali brani era molto difficoltoso, poiché per ascoltarli correttamente occorreva forzare fisicamente la riproduzione dei supporti in modi diversi da quello normale e corretto, rischiando di danneggiarli; solo con attrezzature all'epoca rare e costose era possibile riprodurre le tracce fantasma senza compromettere il supporto. Alcune tracce fantasma registrate in tal modo sono considerate esempi di musica subliminale o backmasking.

Quando i personal computer non venivano utilizzati abitualmente per l'ascolto di musica, alcuni artisti inserivano nei propri album incisi su CD dei materiali multimediali (videoclip, contenuti testuali o fotografie) senza dichiararli, che potevano essere scoperti solo inserendo il disco in un computer.

Remove ads

Note

Altri progetti

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Remove ads