Regno Unito
stato insulare dell'Europa nord-occidentale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
stato insulare dell'Europa nord-occidentale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Regno Unito, ufficialmente Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (in inglese United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland; abbreviato in UK, /juːˈkeɪ/; sigla italiana RU),[8][9][10] è uno Stato insulare dell'Europa occidentale con una popolazione di circa 68 milioni di abitanti.[11] Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda nacque con l'Atto di Unione del 1800, che univa il Regno di Gran Bretagna e il Regno d'Irlanda. Gran parte dell'Irlanda si separò poi nel 1922, costituendo lo Stato Libero d'Irlanda.
Regno Unito | |
---|---|
Dati amministrativi | |
Nome completo | Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. |
Nome ufficiale | United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland |
Lingue ufficiali | inglese |
Altre lingue | scozzese, mannese, gallese, gaelico scozzese, gaelico irlandese, cornico |
Capitale | Londra (9 625 000 ab. / 2023) |
Politica | |
Forma di governo | Monarchia parlamentare costitutiva (Reame del Commonwealth) |
Re | Carlo III |
Primo ministro | Keir Starmer |
Proclamazione | 1º gennaio 1801[2] |
Ingresso nell'ONU | 24 ottobre 1945[3] È membro permanente del Consiglio di Sicurezza |
Superficie | |
Totale | 242 521 km² (76º) |
% delle acque | 1,3% |
Popolazione | |
Totale | 68 168 033 ab. (17-04-2021) (21º) |
Densità | 281 ab./km² |
Tasso di crescita | 0,53% (2020) |
Nome degli abitanti | Britannici (per sineddoche "inglesi" per indicare l'intera popolazione) |
Geografia | |
Continente | Europa |
Confini | Irlanda (Irlanda del Nord), Spagna (Gibilterra), Cipro (Akrotiri e Dhekelia), Francia (Tunnel della Manica) |
Fuso orario | UTC (UTC+1 in ora legale) |
Economia | |
Valuta | sterlina britannica |
PIL (nominale) | 3 212 000[4] milioni di $ (2021) (5º) |
PIL pro capite (nominale) | 46 344[5] $ (2021) (19º) |
PIL (PPA) | 47 089[5] milioni di $ (2021) (10º) |
PIL pro capite (PPA) | 43 620 $ (2021) (26º) |
ISU (2021) | 0,929 (molto alto) (18º) |
Fecondità | 1,8 (2017)[6] |
Varie | |
Codici ISO 3166 | GB, GBR, 826 |
TLD | .uk, .gb |
Prefisso tel. | +44 |
Sigla autom. | UK[7] |
Lato di guida | Sinistra (↑↓) |
Inno nazionale | God Save the King |
Festa nazionale | Trooping the Colour (festeggiamento ufficiale del compleanno del sovrano) |
Evoluzione storica | |
Stato precedente | Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda |
Stato unitario, attualmente composto da quattro nazioni costitutive (chiamate Home Nations): Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord,[12] è governato da un sistema parlamentare, con Londra come capitale e sede del governo. Spesso viene impropriamente chiamato Gran Bretagna[13] o Inghilterra, quando in realtà con il termine Gran Bretagna si indica un territorio geografico (l'isola maggiore) e con il termine Inghilterra si indica solo una delle quattro nazioni che compongono il regno.
Situato al largo delle coste occidentali dell'Europa settentrionale e circondato a est dal Mare del Nord, a sud dal canale della Manica e a ovest dall'oceano Atlantico e dal mare d'Irlanda, le isole del Canale e l'Isola di Man sono dipendenze della Corona britannica, che non fanno parte del Regno Unito.[14] La Gran Bretagna è l'isola comprendente la maggior parte del territorio dell'Inghilterra, del Galles e della Scozia. Le isole britanniche invece sono l'arcipelago comprendente la Gran Bretagna, l'Irlanda, l'Isola di Man, l'Isola di Wight, le isole Orcadi, le isole Ebridi, le isole Shetland, le isole del Canale e altre isole minori.
Si compone anche di quattordici territori d'oltremare che costituiscono i resti dell'Impero britannico, quali Anguilla, Bermuda, il Territorio Antartico Britannico, il Territorio Britannico dell'Oceano Indiano, le Isole Vergini Britanniche, le Isole Cayman, le Isole Falkland, Gibilterra, Montserrat, le Isole Pitcairn, Sant'Elena, Ascensione e Tristan da Cunha, Georgia del Sud e Isole Sandwich Meridionali, Akrotiri e Dhekelia e Turks e Caicos. Il Regno Unito è una monarchia parlamentare; l'attuale capo di Stato è il re Carlo III, che è anche il capo di Stato di altri 14 paesi membri del Commonwealth delle nazioni (cui il Regno Unito aderisce dal 1931), detti reami del Commonwealth, tra i quali il Canada, l'Australia, la Nuova Zelanda, la Papua Nuova Guinea e la Giamaica sono i più popolosi.
Gli unici confini terrestri sono:
È stato il primo Stato del mondo a essere industrializzato[15] e ha costituito storicamente (dagli inizi del XVIII secolo) il modello di democrazia parlamentare moderna al quale si sono poi rifatti quelli delle altre nascenti democrazie europee occidentali. Fu una potenza di prim'ordine, soprattutto durante il XVIII, il XIX e la prima metà del XX secolo,[16] ma il costo economico delle due guerre mondiali e il declino del suo grande impero coloniale, nella seconda metà del XX secolo, segnarono un chiaro ridimensionamento della sua influenza nel mondo. Malgrado ciò, nonché in virtù della tenacia con la quale combatté nella seconda guerra mondiale fino alla vittoria contro le potenze dell'Asse, cosa che gli valse l'attribuzione del seggio permanente con diritto di veto nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il Regno Unito continua a esercitare, a livello internazionale, una considerevole influenza in campo politico e militare, oltre che scientifico e finanziario. Il Regno Unito è inoltre provvisto di armi nucleari.
Con un PIL nominale stimato sui 3000 miliardi di dollari secondo il Fondo monetario internazionale, è la quinta potenza economica mondiale, dopo Stati Uniti, Cina, Giappone, e Germania, e la seconda in Europa.[4] Il Regno Unito è uno Stato con uno degli indici di sviluppo umano più elevati del mondo. È membro fondatore dell'ONU, della NATO e membro del G8 e del G7.
Il Regno Unito è stato inoltre un membro dell'Unione europea dal 1º gennaio 1973 al 31 gennaio 2020, data della sua uscita. Tuttavia, non ha mai fatto parte dell'unione economica e monetaria dell'Unione europea, ossia non ha mai adottato la moneta unica, l'euro, sottoscrivendo, durante la firma del trattato di Maastricht, una deroga che rendeva facoltativa l'adozione di tale valuta.
L'Atto di Unione del 1707 dichiarò che le monarchie d'Inghilterra e Scozia fossero "unite sotto l'unico nome di Regno di Gran Bretagna". Pertanto, in tutti gli atti che riguardarono il Regno da quel momento in poi, il dominio britannico venne identificato come "Regno di Gran Bretagna", "Regno Unito di Gran Bretagna" e "Regno Unito".[17][18] A ogni modo, sebbene il termine "Regno Unito" sia trovato in uso corrente a partire dal XVIII secolo, raramente esso venne indicato per esteso, ma molto più facilmente venne definito "Gran Bretagna" in forma breve.[19][20][21][22][23] L'Atto di Unione del 1800 unì il Regno di Gran Bretagna e il Regno d'Irlanda nel 1801, formando così il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda. Il nome di "Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord" venne adottato in seguito all'indipendenza acquisita dalla Repubblica d'Irlanda nel 1922, che lasciò appunto solo la parte settentrionale della nazione irlandese alla Gran Bretagna.[24]
Anche se il Regno Unito come Stato sovrano rappresenta una nazione, Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord sono indicati come paesi, pur non essendo più Stati sovrani a sé stanti.[25][26] Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno sviluppato poi governi autonomi.[27][28] Il Primo ministro britannico sul suo sito ha utilizzato la frase "paesi in una nazione" per descrivere appunto il Regno Unito.[29] Alcuni risultati statistici hanno interpellato la popolazione inglese sui termini da attribuire a Scozia, Galles e Irlanda del Nord, col risultato di apparire come "regioni" del Regno Unito.[30][31] L'Irlanda del Nord è talvolta definita come "provincia".[32][33] Riguardo all'Irlanda del Nord, il nome descrittivo utilizzato "può essere controverso, dal momento che la scelta spesso rivela le preferenze politiche o le tendenze partitiche del singolo".[34]
Il termine Britannia è utilizzato solitamente per descrivere la Gran Bretagna durante la dominazione romana. Il termine Gran Bretagna, per contrasto, fa riferimento convenzionalmente all'isola della Gran Bretagna, o politicamente alla combinazione di Inghilterra, Scozia e Galles.[35][36][37] A ogni modo, esso è utilizzato talvolta come sinonimo per l'intero Regno Unito.[38][39] GB e GBR sono infatti i codici standard internazionali per il Regno Unito (vedi ISO 3166-2:GB e ISO 3166-1 alpha-3) e quindi sono utilizzati dalle organizzazioni internazionali per indicare il Regno Unito. Inoltre, la squadra olimpica del Regno Unito compete sotto il nome di "Gran Bretagna" o "Team GB".[40][41]
L'aggettivo britannico è comunemente utilizzato per qualcosa che si riferisce al Regno Unito. Il termine non ha una connotazione legale definita, ma è utilizzato nel linguaggio legislativo del Regno Unito per definire la cittadinanza nazionale (British).[42] La popolazione del Regno Unito utilizza solitamente molti termini tra loro differenti per descrivere la propria identità nazionale: singolarmente si possono definire inglesi, scozzesi, gallesi, irlandesi del nord o irlandesi.[43][44]
Nel 2006 è stato introdotto un nuovo disegno per il passaporto britannico. La prima pagina indicherebbe il nome dello Stato per esteso scritto in lingua inglese, gallese, gaelico scozzese e scots.[45] In gallese il nome completo dello Stato è Teyrnas Unedig Prydain Fawr a Gogledd Iwerddon, con il termine Teyrnas Unedig utilizzato come nome breve sul sito del governo.[46] A ogni modo esso è solitamente abbreviato in "DU" per la forma mutata da Y Deyrnas Unedig. In gaelico scozzese, la forma estesa è Rìoghachd Aonaichte Bhreatainn is Èireann a Tuath e la forma breve di Rìoghachd Aonaichte. In scots è invece Unitit Kinrick o Great Breetain an Northren Ireland, Unitit Kinrick nella forma abbreviata.
La Scozia e l'Inghilterra esistevano come entità separate già a partire dal X secolo. Il Galles passò sotto il controllo dell'Inghilterra dal 1284, ed entrò a far parte del Regno di Inghilterra tramite l'atto di Unione del 1536. Il XVII secolo fu piuttosto movimentato per la monarchia, con l'ideazione di un complotto ai danni della monarchia passato alla storia come la congiura delle polveri nel 1605, le guerre dei tre regni e la Gloriosa rivoluzione alla fine del secolo.
Il 1º maggio 1707 venne creato il Regno di Gran Bretagna,[47][48] dall'unione politica del Regno d'Inghilterra (che comprendeva il Galles da quasi due secoli) e il Regno di Scozia, con l'emanazione dell'Atto di Unione. L'Atto era stato concordato il 22 luglio 1706 e successivamente ratificato dal Parlamento d'Inghilterra e dal Parlamento di Scozia.[49] Quasi un secolo più tardi, con l'Atto di Unione del 1800, il Regno d'Irlanda, che era stato messo sotto controllo inglese tra il 1541 e 1691, entrò a far parte del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.[50] L'Inghilterra e la Scozia, sebbene separate prima del 1707, avevano già sperimentato l'Unione delle Corone nel 1603, quando Giacomo VI, Re di Scozia aveva ereditato il trono del Regno d'Inghilterra e aveva trasferito la sua corte da Edimburgo a Londra.[51][52] Era l'inizio della dinastia Stuart, che terminò nel 1714.
Con l'emanazione del Representation of the People Act 1918 fu riconosciuto il diritto di voto alle donne. L'Atto fu approvato dal Parlamento del Regno Unito il 6 febbraio 1918. L'immediato primo dopoguerra vide l'istituzione del Welfare State britannico, tra cui uno dei primi e più completi sistemi sanitari pubblici, mentre l'economia della ricostruzione richiamò persone da tutto il Commonwealth delle nazioni, che contribuì a creare una società multietnica. Sebbene il secondo dopoguerra avesse posto in chiaro i limiti del ruolo politico della Gran Bretagna, confermati dalla crisi di Suez del 1956, la diffusione internazionale della lingua inglese assecondò l'influenza della sua letteratura e della sua cultura.
Dopo un periodo di rallentamento economico mondiale e le lotte operaie degli anni 1970, gli anni 1980 videro un periodo di crescita, aiutato dalle entrate derivanti dalle estrazioni petrolifere nel Mare del Nord. Il governo di Margaret Thatcher segnò un significativo cambiamento di direzione nella politica e nell'economia del periodo post-bellico, un percorso che continuò sotto il nuovo governo laburista di Tony Blair e Gordon Brown dal 1997. Il Regno Unito fu uno dei dodici membri fondatori dell'Unione europea al suo lancio nel 1992 con la firma del Trattato di Maastricht.
In precedenza, era stato membro della Comunità economica europea (CEE) a partire dal 1973 e la sua permanenza fu confermata da un referendum due anni dopo, con il 67% dei britannici favorevoli alla permanenza.
Il 23 giugno 2016 nel Regno Unito si svolse un referendum consultivo sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea; a differenza di quanto avvenuto quarantuno anni prima, questa volta il 51,9% dei votanti britannici si espresse a favore dell'uscita dall'Unione.
A seguito del risultato referendario, il 29 marzo 2017 il governo britannico notificò al Consiglio europeo l'intenzione di uscire dall'Unione europea; i negoziati per l'uscita cominciarono nel giugno seguente. L'uscita del Regno Unito dall'Unione europea e dall'Euratom si attuò il 31 gennaio 2020; da tale data ebbe inizio un periodo di undici mesi per trovare un accordo commerciale con l'Unione.
L'accordo trovò poi luce il 30 dicembre dello stesso anno, entrando in applicazione provvisoria a partire dal 1º gennaio 2021. Da questa data in poi, il Regno Unito cessa di essere anche un membro del mercato europeo comune e non è più soggetto al diritto UE, diventando a tutti gli effetti un paese terzo all'Unione, ma provvisto di un accordo che disciplina le relazioni fra le due entità.
L'accordo di commercio e cooperazione tra Unione europea e Regno Unito[53] è entrato definitivamente in vigore a partire dal 1º maggio 2021.
Il paese è diviso in quattro nazioni, conosciute in patria come Home Nations, ossia "nazioni interne". Il Regno Unito è bagnato a sudovest dall'oceano Atlantico, a nord dal mar di Norvegia, mentre a est si affaccia sul Mare del Nord e a sud sul canale della Manica.
La maggior parte del territorio d'Inghilterra è caratterizzato da colline e pianure divise da est a ovest da alcune catene collinari. I fiumi principali sono il Tamigi, il Severn, il Trent, l'Humber e il Tyne. Le città principali sono Londra, Birmingham, Manchester, Sheffield, Liverpool, Nottingham, Leeds, Bristol e Newcastle upon Tyne.
Il Galles è principalmente montuoso: a nord-ovest, si elevano i monti di Snowdonia, che raggiungono la massima altezza con il monte Snowdon. Nella regione centrale si elevano i Monti Cambrici e, a sudest, quelli del Brecon Beacons. A nord del Galles si trova l'isola di Anglesey. Capoluogo e città principale è Cardiff (in gallese: Caerdydd), situata nella parte meridionale della regione.
Il territorio della Scozia è contraddistinto da pianure nelle regioni meridionali e orientali; in quelle settentrionali e occidentali vi sono invece montagne e altipiani, tra cui il Ben Nevis, ossia il monte più alto dell'intero paese. Vi sono numerosi laghi e profondi fiordi. La Scozia comprende un vasto numero di isole situate al largo delle coste occidentali e settentrionali: le Ebridi, le Orcadi e le Shetland. Il capoluogo scozzese è Edimburgo, ma la più grande città è Glasgow, che riveste il ruolo di importantissimo centro economico.
L'Irlanda del Nord, situata nella parte nord-orientale dell'isola irlandese, è principalmente collinare. Il suo capoluogo è Belfast.
Nel Regno Unito non viene parlata un'unica lingua. Sebbene quella più diffusa sia di fatto l'inglese, la Carta europea delle lingue regionali ha ufficialmente riconosciuto come lingue autoctone e regionali il gallese, il gaelico scozzese, il gaelico irlandese, il cornico, lo scots e l'Ulster scots.
Nel Regno Unito, a causa dei cambiamenti climatici, vi è una tendenza verso inverni meno rigidi ed estati più calde; il livello del mare della costa britannica aumenta di circa 3 mm ogni anno e vi sono segni di un cambiamento nei modelli di precipitazioni.[54] I climatologi si aspettano che ondate di calore come quelle del 2003 diventino la norma negli anni quaranta del XXI secolo, a causa della crisi climatica.[54] I calcoli modello del 2019 mostrano che Londra dovrebbe essere ricollocata in un'altra zona climatica se effettivamente si verificasse lo scenario RCP4.5.[55] Il clima previsto a Londra per il 2050 ricorderebbe quindi il clima che si dovrebbe riscontrare invece nella città spagnola di Barcellona.[55] Anche gli eventi meteorologici estremi stanno diventando più frequenti e intensi.[56] Il 28 gennaio 2024 è stata rilevata una temperatura record nazionale per il mese a Kinlochewe di ben 19,6°C.[57] È stato dimostrato che le alluvioni avvenute in Inghilterra nel 2013-2014 possono essere ricondotte al cambiamento climatico causato dall'uomo.[56]
Un censimento della popolazione viene svolto ogni dieci anni in ogni parte del Regno Unito.[58] L'Office for National Statistics è responsabile per la raccolta dei dati in Inghilterra e Galles; il General Register Office for Scotland e il Northern Ireland Statistics and Research Agency sono responsabili per i censimenti nelle rispettive altre due nazioni.[59]
A causa della crisi abitativa (carenza di alloggi sociali, forte aumento degli affitti e dei costi di finanziamento), il numero di persone senza fissa dimora è in aumento da diversi anni, soprattutto nelle aree rurali. Si stima che il numero sarà superiore a 300 000 nel 2023, con un aumento di quasi il 7% dal 2021.[60]
Al censimento del 2001 la popolazione totale del Regno Unito ammontava a 58 789 194 abitanti, il terzo paese più popolato dell'Unione europea (dopo la Germania e la Francia), il quinto del Commonwealth e il 22º del mondo. A metà del 2007 la stima era cresciuta fino a 60 975 000 di abitanti.[61] L'attuale crescita della popolazione è dovuta principalmente al saldo migratorio netto, ma anche a un aumento del tasso di natalità e all'aumento della speranza di vita.[62] Il 2007 ha segnato anche il sorpasso del numero di persone in età pensionabile sul numero di abitanti al di sotto dei 16 anni.[63]
A metà 2007 l'Inghilterra contava una popolazione stimata a 51,1 milioni di persone.[64] Rappresenta una delle aree più densamente popolate del mondo con 383 persone residenti per chilometro quadrato a metà del 2003, con una particolare concentrazione nella regione di Londra e nel Sud-Est del paese.[65] Sempre nel 2007 le stime rivelavano come la Scozia possedesse una popolazione di 5,1 milioni di abitanti, il Galles 3 milioni e l'Irlanda del Nord 1,8 milioni di abitanti,[64] tutte con una densità di popolazione di gran lunga più bassa rispetto all'Inghilterra. Si contano 142 abitanti/km² in Galles, 125 abitanti/km² nell'Irlanda del Nord e solo 65 abitanti/km² in Scozia (a metà del 2003).[65]
Nel 2007, il tasso di fecondità medio nel Regno Unito era di 1,90 figli per donna.[66] Si stima che nel 2008 la fertilità nel Regno Unito sia salita a 1,91 figli per donna,[67] cifra che rimane comunque al di sotto del tasso di sostituzione che è di 2,1, ma comunque superiore al minimo registrato nel 2001 di 1,63. Inghilterra e Galles hanno tassi di natalità rispettivamente di 1,92 e 1,90. La Scozia presenta la più bassa fertilità, con soli 1,73 figli per donna, mentre l'Irlanda del Nord il tasso più elevato, con 2,02 figli.[66] I tassi di fertilità più elevati si rilevarono negli anni sessanta durante il 'baby-boom', con un massimo di 2,95 figli per donna nel 1964.[66] Il tasso di natalità è più elevato tra le donne straniere, rispetto a quelle nate in Gran Bretagna.[66]
Similmente ad altri paesi europei, l'immigrazione sta contribuendo in maniera significativa all'aumento della popolazione,[68] rappresentando circa la metà dell'aumento tra il 1991 e il 2001. Le cifre ufficiali hanno dimostrato che 2,3 milioni di migranti si sono trasferiti in Gran Bretagna dal 1997,[69][70] l'84% delle quali provenienti da fuori Europa,[71] e ulteriori 7 milioni sono previsti per il 2031.[72] Le ultime cifre ufficiali (2006) mostrano un saldo migratorio netto verso il Regno Unito di 191 000 persone, a fronte di 185 000 nel 2005.[73][74][75] Uno su sei proviene dai paesi dell'Europa orientale. [76] L'immigrazione dsl Subcontinente indiano, alimentato principalmente dal ricongiungimento familiare, ha rappresentato i due terzi della crescita in materia di immigrazione. A causa dell'emigrazione, almeno 5,5 milioni di inglesi vivono all'estero, principalmente Australia, Spagna, Francia, Nuova Zelanda e Stati Uniti.[77][78]
Tuttavia la percentuale di popolazione nata da cittadini stranieri nel Regno Unito resta leggermente inferiore rispetto a quella di altri Paesi europei.[79] Si stima che la popolazione immigrata in Gran Bretagna raddoppierà nei prossimi due decenni, raggiungendo i 9,1 milioni di cittadini.[80]
Nel 2004 il numero di persone che sono diventate cittadini britannici ha toccato la cifra record di 140 795, un aumento del 12% rispetto all'anno precedente. Questo numero è salito drasticamente dal 2000. La grande maggioranza dei nuovi cittadini proviene da Africa (32%) e Asia (40%), e i principali paesi sono Pakistan, India e Somalia. Nel 2006, ci sono state 149 035 domande di cittadinanza, il 32% in meno rispetto al 2005. Il numero di persone a cui è stata concessa la cittadinanza nel corso del 2006 è stato 154 095, il 5% in meno rispetto al 2005. Il gruppo più numeroso a cui è stata concessa la cittadinanza britannica sono i cittadini provenienti da India, Pakistan, Somalia e Filippine.[81]
Il 21,9% dei bambini nati in Inghilterra e in Galles nel 2006 sono nati da madri che sono nate al di fuori del Regno Unito (146 956 dei 669 601 bambini nati) in base alle statistiche ufficiali pubblicate nel 2007, che mostrano anche i più alti tassi di natalità da 26 anni.[82]
Di seguito le prime dieci città del Regno Unito per abitanti al 31 dicembre 2021.[83]
Pos. | Comune | Stato | Contea | Abitanti |
---|---|---|---|---|
1 | Londra | Inghilterra | Grande Londra | 8 799 800 |
2 | Birmingham | Inghilterra | West Midlands | 1 141 816 |
3 | Leeds | Inghilterra | West Yorkshire | 793 139 |
4 | Glasgow | Scozia | Lanarkshire | 626 410 |
5 | Manchester | Inghilterra | Grande Manchester | 573 940 |
6 | Sheffield | Inghilterra | South Yorkshire | 539 413 |
7 | Edimburgo | Scozia | Midlothian | 505 320 |
8 | Liverpool | Inghilterra | Merseyside | 503 421 |
9 | Bristol | Inghilterra | Contea Cerimoniale di Bristol | 472 500 |
10 | Coventry | Inghilterra | West Midlands | 385 376 |
La popolazione del Regno Unito discende da diversi popoli, Precelti (conosciuti come Pitti), Celti (nella parte di estremo occidente del paese), Anglosassoni (ceppo prevalente), e Normanni. Dei 58 791 177 abitanti, 54 153 898 (92,1%) sono bianchi, 677 117 (1,2%) sono di etnia mista, 1 055 411 (1,8%) sono indiani, 747 285 (1,3%) pakistani, 283 063 (0,8%) bengalesi, 247 644 (0,4%) altri asiatici, 565 876 (1,0%) caraibici, 485 277 (0,8%) africani, 97 588 (0,2%) altri neri, 247 403 (0,4%) cinesi, e il restante 230 615 (0,4%) appartengono ad altre etnie.
Gli oriundi italo-britannici sono circa mezzo milione, concentrati soprattutto nell'area centro-meridionale del Regno Unito (i cittadini italiani erano 170 927 nel 2007, secondo l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero).[84]
La seguente tabella riporta la composizione etnica del Regno Unito (censimento del 2001):[85]
Gruppo etnico | Popolazione | Quota del totale* |
---|---|---|
Bianchi | 54 153 898 | 92,1% |
Etnia mista | 677 117 | 1,2% |
Indiani | 1 053 411 | 1,8% |
Pakistani | 747 285 | 1,3% |
Bengalesi | 283 063 | 0,5% |
Altri asiatici | 247 644 | 0,4% |
africani | 485 277 | 0,8% |
97 585 | 0,2% | |
Cinesi | 247 403 | 0,4% |
* % sulla popolazione totale del Regno Unito |
Origine delle varie etnie:
Pos. | Cittadinanza | Popolazione | |
---|---|---|---|
1 | Regno Unito | - | - |
2 | India | 1 600 000−2 500 000 | |
3 | Pakistan | 1 100 000−1 700 000 | |
4 | Nigeria | 1 000 000 circa | |
5 | Polonia | 750 000 | |
6 | Albania | 680 000 | |
7 | Bangladesh | 600 000 | |
8 | Sudafrica | 500 000 | |
9 | Turchia | 400 000 | |
10 | Italia | 200 000 |
La libertà religiosa è largamente garantita dallo Stato, sebbene la Chiesa anglicana sia considerata culto ufficiale. Essa è divisa in due arcidiocesi (York e Canterbury) e 43 diocesi. Con il Moment Act of Union del 1707 in Scozia è considerata religione ufficiale quella della Chiesa di Scozia (presbiteriana). Questa e gli altri gruppi protestanti rappresentano il 10% della popolazione. Al cattolicesimo aderisce circa il 9% dei britannici, nonostante la conversione di massa avvenuta nel Cinquecento con la Riforma anglicana. Dopo essere stato bandito, fu restaurato in Inghilterra e Galles nel 1850 e in Scozia nel 1878 ed è da sempre molto forte nell'Irlanda del Nord. Tra le numerose comunità straniere prevalgono le religioni di origine: soprattutto l'islam con il 4,5%, induismo, buddhismo, sikhismo, eccetera. Gli ebrei sono circa 267 000 e rappresentano la maggiore comunità dell'Europa occidentale subito dopo quella francese.
Le statistiche rivelano una crescita dell'ateismo e dell'agnosticismo a scapito soprattutto della Chiesa anglicana. Secondo i censimenti del 2001 e del 2011 i dati sulle religioni nel Paese sono i seguenti:
Religione | 2001[86][87][88][89] | 2011[90][91][92][93] | ||
---|---|---|---|---|
Numero | Quota | Numero | Quota | |
Cristiani | 42 079 417 | 71,58% | 37 583 962 | 59,49% |
Musulmani | 1 591 126 | 2,71% | 2 786 635 | 4,41% |
Induisti | 558 810 | 0,95% | 835 394 | 1,32% |
Sikh | 336 149 | 0,57% | 432 429 | 0,68% |
Ebrei | 266 740 | 0,45% | 269 568 | 0,43% |
Buddisti | 151 816 | 0,26% | 261 584 | 0,41% |
Altre religioni | 178 837 | 0,30% | 262 774 | 0,42% |
Irreligiosi | 16 221 509 | 25,67% | ||
Religione non dichiarata | 4 528 323 | 7,17% | ||
(Nessuna religione o non dichiarata) | 13 626 299 | 23,18% | 20 749 832 | 32,84% |
Popolazione totale | 58 789 194 | 100,00% | 63 182 178 | 100,00% |
Il Regno Unito è una monarchia parlamentare retta dal casato dei Windsor. Il parlamento è diviso in due Camere (Houses): la Camera dei lord (House of Lords), non elettiva e di fatto senza alcun potere, e la Camera dei Comuni (House of Commons), a cui spetta il potere legislativo. In entrambi i rami del parlamento vi sono i rappresentanti delle quattro nazioni costitutive del Regno Unito. Le due camere si ritrovano insieme solo durante un'occasione speciale: lo "State Opening of Parliament".
È ripartito in quattro nazioni costitutive (Home Nations), che a loro volta si suddividono in divisioni territoriali amministrative peculiari. Le quattro Home Nations sono: