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Idrocronometro
orologio che utilizza l'acqua come fonte di energia per funzionare Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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L'idrocronometro è un orologio che utilizza l'acqua come fonte di energia per attivare il meccanismo che marca il tempo. L’acqua riempie a ritmo alternato due comparti di una vaschetta oscillante, imprimendo un moto uniforme “isocrono” alla suoneria e al pendolo.
Idrocronometri famosi
Riepilogo
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L'orologio ad acqua di Vitruvio era ritenuto più affidabile di una clessidra ad acqua, e aveva applicazioni militari; è citato da Roberto Valturio nel suo De re militari (1472).
L'idrocronometro del Pincio fu progettato da padre Giovan Battista Embriaco[1] (frate domenicano originario di Ceriana, paese dell'entroterra di Sanremo) nel 1867 e fu presentato all'Esposizione Universale di Parigi del 1867. Ha la forma di una torretta lignea realizzata con l'utilizzo di ghisa fusa a imitazione di tronchi d'albero. I quattro quadranti dell'ora sono visibili da ogni direzione. Nel 1873 l'orologio ad acqua fu costruito dalla ditta Fratelli Granaglia di Torino[2] e poi collocato a Villa Borghese a Roma, all'interno di una fontana appositamente realizzata dall'architetto di origine svizzera Gioacchino Ersoch.
Il restauro dell'orologio, in grave stato di degrado, è stato effettuato dalla Scuola ELIS di Roma, senza oneri per il Comune, negli anni 2006-2007. L'orologio è stato rimesso in opera il 29 giugno 2007 in una cerimonia presieduta dal sindaco di Roma, Walter Veltroni[3].
Un altro idrocronometro, anche questo di padre Embriaco, si trova nel cortile di palazzo Berardi, in Via del Gesù 42, nel Rione Pigna a Roma.
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Note
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