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Il Ribelle (giornale)

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Il Ribelle è stato l'organo di stampa delle Brigate Fiamme Verdi, formazioni partigiane di orientamento cattolico.

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«Non vi sono liberatori, ci sono solo uomini che si liberano»

Nasce nel 1944 dall'incontro tra Teresio Olivelli[1], Carlo Bianchi e Claudio Sartori, il quale aveva contribuito al giornale "Brescia Libera". Il primo numero esce il 5 marzo 1944, con una tiratura di 15000 copie.

Viene stampato a Milano nella tipografia di proprietà di Franco Rovida, il quale da cattolico antifascista si impegna in questa rischiosa avventura. Lui e un suo operaio, Luigi Monti[2], verranno catturati e, assieme a Teresio Olivelli, deportati a Mauthausen dove moriranno.

La distribuzione viene effettuata prevalentemente da donne e raggiungerà in breve tempo i maggiori centri del nord Italia: alla fine saranno 26 i numeri distribuiti.

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Collaboratori

Fra i collaboratori sono da annoverare Laura Bianchini, Federico Zappa detto Frico, don Giuseppe Tedeschi, Romeo Crippa, Enzo Petrini, Franco Feroldi, Dario Morelli, don Giacomo Vender[3], don Giovanni Barbareschi, Luigi Ercoli[4] il quale viene trasferito dal comando della Brigata "Tito Speri" per seguire la distribuzione del giornale e sarà catturato dai tedeschi su delazione e deportato in campo di concentramento, Carlo Bianchi[5], anche lui catturato e morto in campo di concentramento, ed Enzo Petrini[6].

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Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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