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Indice cardiaco

un parametro emodinamico cardiovascolare che si ottiene dividendo la gittata cardiaca per l'area della superficie corporea al fine di correggere il valore di portata per il peso e la statura dei singoli soggetti Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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L'indice cardiaco è un parametro emodinamico cardiovascolare che si ottiene dividendo la gittata cardiaca per l'area della superficie corporea al fine di correggere il valore di portata per il peso e la statura dei singoli soggetti (IC = Q / S).[1] Il valore si esprime in litri al minuto per metro quadro (l/min/m2).

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
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Calcolo dell'indice cardiaco

L'indice si calcola con la seguente formula:

dove

CI=indice cardiaco
BSA=Body surface area (superficie corporea)
VS=Volume sistolico
FC=Frequenza cardiaca
GC=Gittata cardiaca
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Significato clinico

I valori di riferimento sono compresi tra 2,6 e 4,2 L/min per metro quadro.

Questo parametro è spesso utilizzato in terapia intensiva per valutare complessivamente la funzione cardiaca, poiché normalizza il volume di sangue pompato dal cuore per la superficie corporea dell'individuo.

Un valore inferiore a 2 L/min/m² può essere indice di shock cardiogeno.

Note

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