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Jannacci Enzo

album di Enzo Jannacci del 1972 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Jannacci Enzo[1][2] è un album di Enzo Jannacci, pubblicato nel 1972.

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Il disco

L'album è parzialmente composto (primo caso nella produzione di Jannacci) da reincisioni di alcuni brani già pubblicati in precedenza dal cantautore: sono presenti in nuova versione El portava i scarp del tennis, Dona che te durmivet, Prendeva il treno, Ti te sé no, Faceva il palo, e anche E sapere (traduzione in italiano di E savè).

La canzone più celebre è certamente Ragazzo padre, brano per certi versi struggente, che racconta dell'improvvisa paternità di un giovane, il quale non riesce a trovar sostegno presso una società indifferente e crudele; questo è uno dei tre inediti del disco, gli altri sono La giostra (reincisa anni dopo da Milva con il titolo La rossa e il testo in gran parte cambiato) e Una tristezza che si chiamasse Maddalena, canzone già incisa qualche mese prima da Nicola Arigliano.

Gli arrangiamenti sono curati da Alberto Baldan e Italo Greco.[1] Tranne dove indicato, i testi e le musiche sono di Enzo Jannacci.[1]

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Tracce

  1. E sapere
  2. La giostra
  3. El portava i scarp del tennis
  4. Dona che te durmivet
  5. Una tristezza che si chiamasse Maddalena
  6. Faceva il palo (testo: Walter Valdi – musica: Enzo Jannacci)
  7. Ti te sé no
  8. Prendeva il treno
  9. Ragazzo padre (testo: Enzo Jannacci – musica: Bruno Lauzi)

Note

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