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Joe Sutter

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Joe Sutter
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Joseph Frederick Sutter (Seattle, 21 marzo 1921Bremerton, 30 agosto 2016) è stato un ingegnere aeronautico statunitense.

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Joe Sutter nel 2006.

Fece parte dell'azienda costruttrice di aeromobili Boeing. Fu il principale coordinatore del team che progettò il Boeing 747, con Malcolm T. Stamper a capo del progetto generale.[1] La rivista Air & Space/Smithsonian descrisse più volte Joe Sutter come "il padre del Boeing 747".[2]

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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Joe Sutter nacque a Seattle, nello Stato di Washington, e crebbe nei pressi dello stabilimento Boeing di Seattle.[3] Aveva origini slovene: suo padre, Franc Suhadolc (1879-1945) di Dobrova, in Slovenia, si trasferì negli Stati Uniti come cercatore d'oro. Sutter frequentò l'Università di Washington e si laureò in ingegneria aeronautica nel 1943.[4]

Nel 1940, Sutter accettò un lavoro estivo presso lo stabilimento Boeing 2 mentre studiava ingegneria aeronautica all'Università di Washington. Sutter prestò servizio come ufficiale subalterno a bordo del cacciatorpediniere USS Edward H. Allen (DE-531) nella United States Navy durante la Seconda Guerra Mondiale.[5]

Subito prima di laurearsi, sia Boeing che McDonnell Douglas gli offrirono un lavoro. Successivamente, Joe Sutter scelse di lavorare per Boeing. Durante la sua permanenza in Boeing, Sutter lavorò a molti progetti di aerei di linea, tra cui il Boeing 367-80, il Boeing 707, il Boeing 727 e il Boeing 737. In seguito divenne responsabile del nuovo aereo a fusoliera larga Boeing 747. Come capo ingegnere, guidò il team di progettazione e costruzione del 747 dalla sua progettazione nel 1965 al lancio nel 1969. Successivamente, sarebbe diventato noto come "il padre del Boeing 747".[6]

L'ultimo incarico di Joe Sutter fu quello di vicepresidente esecutivo per l'ingegneria degli aerei commerciali e lo sviluppo dei loro prodotti, quando si ritirò da Boeing nel 1986.[3]

Sutter fece parte della "Rogers Commission", indagando sul disastro dello Space Shuttle Challenger. Venne anche selezionato come destinatario del premio "Hall of Fame Award 2002" dell'International Air Cargo Association.[7][8] A partire da luglio 2010, divenne membro del "Boeing Senior Advisory Group", a quel tempo si stavano studiando due alternative sul Boeing 737: sostituirlo progettando un altro aereo o dotarlo di nuovi motori, quest'ultima opzione si rivelò come la migliore e l'aereo venne successivamente commercializzato come Boeing 737 MAX.[9] Nel 2011, in occasione del suo 90º compleanno, l'edificio 40-87 di Boeing a Everett (il principale edificio di Boeing dedicato all'ingegneria), venne rinominato "Joe Sutter Building". Sutter morì il 30 agosto 2016, in un ospedale di Bremerton per complicazioni dovute a una polmonite, all'età di 95 anni.[10]

È commemorato sull'ultimo Boeing 747 preso in consegna da Atlas Air (registrato N863GT), il 1.574° e ultimo 747 mai costruito. Su questo specifico aereo è presente un adesivo che rappresenta una sua foto, il primo Boeing 747 costruito, il suo nome e la scritta "Forever Incredible". L'aereo venne consegnato il 31 gennaio 2023.[11][12]

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Autobiografia

Lo scrittore e studioso dell'aviazione Jay Spenser lavorò a stretto contatto con Sutter per 18 mesi in modo da scrivere la sua autobiografia, intitolata "747: Creating the World's First Jumbo Jet and Other Adventures from a Life in Aviation" (ISBN 0-06-088241-7). Venne pubblicata da Smithsonian Books/HarperCollins in edizione rilegata nel 2006 e in edizione tascabile nel 2007. Questo libro racconta la vita di Joe Sutter e i suoi 40 anni di carriera in Boeing.

Il libro descrive in dettaglio il mandato di Sutter come ingegnere capo nello sviluppo del Boeing 747 e ne approfondisce la progettazione, la produzione, i test di volo, la certificazione e la consegna alle compagnie aeree di tutto il mondo. Il libro descrive anche i modelli successivi del 747 e i suoi due principali derivati di maggior successo, il 747-400 e il 747-8.[13]

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Riconoscimenti

Note

Altri progetti

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