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KV30
tomba della Valle dei Re Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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KV30 (Kings' Valley 30)[N 1] è la sigla che identifica una delle tombe della Valle dei Re in Egitto; titolare sconosciuto.
Inusuale la planimetria: da un pozzo verticale di accesso, si passa nella camera funeraria di forma geometrica non regolare e, da questa, si accede a quattro altri locali. Sia pure in piccolo, la struttura planimetrica ricorda quelle delle tombe KV5, KV12 e KV27.
Scoperta e scavata da Giovanni Battista Belzoni nel 1817, per conto del II conte di Belmore[N 2], venne mappata e rilevata da James Burton nel 1825 e nel 1898 da Victor Loret; al suo interno vennero rinvenuti solo frammenti di vasellame risalenti alla XVIII dinastia[2].
Scavi sistematici della KV30 sono stati eseguiti solo nel 2010-2015, nell’ambito del The University of Basel King’s Valley Project (trad. Progetto Valle dei Re dell’Università di Basilea) [N 3]. I detriti riempivano i corridoi fino a circa 50 cm dal soffitto; al loro interno vennero rinvenuti frammenti di vasellame (verosimilmente quelli segnalati da Burton nel 1825).
A circa 1,80 m di altezza, sopra la porta che, al fondo del pozzo, dà accesso alle camere, è stato rinvenuto un graffito in inchiostro rosso[3] i cui caratteri geroglifici potrebbero corrispondere al prenome Neb-Kheperu-Ra di Tutankhamon.
Pochi resti di legno, cartonnage, sarcofago e vasellame rinvenuti tra i detriti, non consentono di datare con certezza la tomba, comunque assegnata alla XVIII dinastia e verosimilmente al regno di Amenhotep III [4], che venne usata almeno una volta.
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