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La zingara (opera)

opera lirica di Gaetano Donizetti Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

La zingara (opera)
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La zingara è un'opera semiseria in due atti composta nel 1822 del compositore Gaetano Donizetti, su libretto di Andrea Leone Tottola, tratto da La petite bohémienne di Louis-Charles Caigniez, a sua volta derivata da un lavoro di August von Kotzebue. Fu la prima opera di Donizetti scritta per il teatro di Napoli.

Fatti in breve Genere, Musica ...

La prima esecuzione fu data al Teatro Nuovo (Napoli), il 12 maggio 1822.

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Ruoli

Ulteriori informazioni Personaggio, Voce ...
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Trama

Don Ranuccio è il cattivo dell'opera: ha imprigionato Don Sebastiano nel suo castello e anche lui vuole uccidere il duca di Alziras, suo rivale politico. La figlia di Ranuccio, Ines, è innamorata di Fernando, ma il padre la vuole dare in sposa ad Antonio, che è il nipote di Don Sebastiano.

Argilla, la zingara del titolo, riunisce gli amanti Ferrando e Ines, salva la vita del Duca, che essa porta di nuovo insieme con il fratello e libera Don Sebastiano, che si rivela essere suo padre. Lo spunto comico è dato dal servo Papaccione, ingannato nella sua ricerca di oro in una vecchia cisterna. Tutto si conclude felicemente.

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Struttura musicale

  • Sinfonia

Atto I

  • N. 1 - Introduzione Dell'ospite illustre (Coro, Ranuccio, Ines, Antonio, Amelia)
  • N. 2 - Cavatina di Argilla Donzelle! A penetrar
  • N. 3 - Duetto fra Papaccione e Argilla Quid est homo sine foemina?
  • N. 4 - Cavatina di Sebastiano Breve istante di pace! A che lusinghi
  • N. 5 - Terzetto fra Fernando, Sguiglio ed Argilla A te nell'appressarmi
  • N. 6 - Aria di Ranuccio Giunge l'amico istante (Ranuccio, Coro, Antonio)
  • N. 7 - Sestetto Ah! come sul mattin (Ines, Fernando, Argilla, Papaccione, Sguiglio, Amelia)
  • N. 8 - Finale I Feste, gioje, delizie, piaceri (Coro, Duca, Ranuccio, Papaccione, Argilla, Ghita, Manuelitta, Antonio)

Atto II

  • N. 9 - Duetto fra Fernando ed Ines Un mentitor mi credi?
  • N. 10 - Coro e Aria di Papaccione Scendi scendi Papaccion - Mo'! Aspetta, e bì che pressa! (Papaccione, Coro, Argilla, Sguiglio)
  • N. 11 - Settiminio Oh, come ai danni miei (Ranuccio, Duca, Amelia, Argilla, Sebastiano, Papaccione, Sguiglio)
  • N. 12 - Aria di Ines Se fu colpa un primo affetto (Ines, Ranuccio)
  • N. 13 - Terzetto fra Sebastiano, il Duca e Fernando Miralo: è il tuo germano
  • N. 14 - Aria Finale di Argilla E fia ver? Di sì gran dono (Argilla, Sebastiano, Sguiglio, Papaccione, Ines, Fernando, Duca, Amelia, Ghita, Manuelitta, Coro)

Reazioni della critica

"Nonostante la pochezza del libretto, l'opera fu un enorme successo al suo debutto a Napoli nel 1822, e anche Bellini scrisse delle note positive per il settetto del secondo atto. Donizetti mescola personaggi buffi e serii, così come il dialetto napoletano (non ci sono recitativi; i numeri sono separati da dialoghi parlati) con "pure" in italiano, e la trama è assurda ed è tenuta insieme dalla intelligente Argilla, che con il pretesto di predire fortuna e guadagni si guadagna la benevolenza della gente e l'opportunità di accedere ad ogni area del castello. Si tratta di un capolavoro? O quasi? No, ma ci sono arie molto ben fatte, buone caratterizzazioni, e melodie piacevoli."[3]

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Registrazioni

Ulteriori informazioni Anno, Cast(Argilla, Ines,Fernando,Don Sebastiano Alvarez, Duca d'Alziras,Don Ranuccio, Antonio,Papaccione, Amelia,Sguiglio, Ghita, Manuelita) ...
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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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