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Laso
poeta lirico greco antico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Laso di Ermione (Ermione, 520 a.C. circa – ...) è stato un poeta lirico greco antico.
Biografia
Vissuto nella seconda metà del VI secolo a.C.[1], secondo quanto riporta la Suda, si occupò anche dell'organizzazione degli agoni ditirambici.
Fu, infatti, compositore, citarodo, e anche istruttore di cori, a lui si deve l'introduzione del termine harmonia e una nuova accordatura della cetra[2], che permetteva l'introduzione del quarto di tono, intervallo che in passato era appannaggio delle sole melodie auletiche e aulodiche, perché nell'aulos si poteva ottenere l'innalzamento microtonale otturando parzialmente un foro dello strumento[3]. Sempre secondo il lessico della Suda, Laso avrebbe per primo esposto queste teorie in uno scritto Sulla musica[4]
Laso è ricordato da Erodoto per aver colto in flagrante il cresmologo Onomacrito mentre interpolava un oracolo di Museo, che riguardava la scomparsa nel mare delle isole al largo di Lemno; per questo motivo Ipparco lo espulse da Atene[5]. Alcune fonti antiche ricordano inoltre la sua abilità nei giochi di parole, spinti al punto di diventare sofismi che da lui presero il nome di Λασίσματα (Lasísmata)[6].
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Opere
È rimasto molto poco[7] degli inni e dei ditirambi che scrisse: oltre a qualche frammento sparso, si conserva l'inizio di un Inno a Demetra[8], molto particolare perché asigmatico, come un'ode intitolata Centauro[9]; infatti, a seguito di rigorose ricerche eufoniche, il suono sigma era considerato poco gradevole.
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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