Timeline
Chat
Prospettiva

Liber Papiensis

Raccolta di leggi longobarde e franche Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Remove ads

Il cosiddetto Liber Papiensis è una raccolta, ordinata cronologicamente, di editti dei re longobardi da Rotari ad Astolfo, integrata con i capitolari emanati per il Regnum Italiae dai re franchi da Carlo Magno a Enrico II. Fu compilata nella prima metà dell'XI secolo[1].

L'estensore del Liber mostra una raffinata cultura, probabilmente formata sui testi romani, che applica al diritto feudale. Tuttavia del Liber ci sono pervenute diverse redazioni, alcune destinate a scopi scolastici, altre rivolte ai giuristi di professione, ai pratici, come la "Gualcosina", redatta da un certo Gualcosio (Walcausus), che prende in esame una vasta mole di materiale legislativo ed è ricca di glosse[1].

Alla fine dell'XI o all'inizio del XII secolo il Liber Papiensis fu rielaborato nella cosiddetta Lombarda, ordinata sistematicamente[2].

Remove ads

L'Expositio ad Librum Papiensem

Un'importante fonte relativa al Liber è il commentario Expositio ad Librum Papiensem, scritto da un autore anonimo intorno al 1070, quasi sicuramente nell'Italia settentrionale, probabilmente a Pavia[1], dove, almeno dal X secolo, era attiva presso il palazzo Reale (sede dell'amministrazione e del massimo tribunale del regno) un'importante scuola giuridica fondata per formare i giudici regi[3].

Riporta le decisioni dei giudici[4] ed anche dei giuristi, ma le prime mostrano di essere espressione non di una cultura giuridica, bensì di una rigida applicazione dei formulari.

Remove ads

Edizioni

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Remove ads