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Libri di memorie sull'Olocausto

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Libri di memorie sull'Olocausto
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I libri di memorie sull’Olocausto, scritti dai sopravvissuti, sono una importante testimonianza diretta della vita delle persone coinvolte nelle persecuzioni razziali naziste. Alcuni memoriali furono scritti immediatamente dopo la Liberazione per denunciare i crimini cui si era assistito e fissare con precisione i propri ricordi. Altri memoriali furono redatti anche a distanza di anni o decenni dagli eventi narrati per conservare la propria testimonianza a futura memoria. Un memoriale che fu invece scritto e pubblicato mentre l'Olocausto era ancora in corso fu quello che oggi conosciamo come i protocolli di Auschwitz scritto dai due giovani fuggitivi da Auschwitz, Rudolf Vrba e Alfréd Wetzler, e pubblicato nel 1944, alla fine della loro fuga, in Slovacchia e consistente in una quarantina di fogli divisi in tre sezioni, battuti a macchina in più copie e tradotti in tedesco, il primo documento sulla Shoah ancora in corso[1].

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Primo Levi, sopravvissuto a Auschwitz, autore di alcuni tra i più celebri Libri di memorie dell'Olocausto
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Elie Wiesel, Premio Nobel per la pace, altro celeberrimo scrittore e testimone dell'Olocausto
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Introduzione

Riepilogo
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I libri di memorie sono fonti storiche fondamentali per la ricerca sull’Olocausto. In essi troviamo registrate i ricordi di persone che hanno vissuto in prima persona gli eventi narrati e ne sono quindi testimoni diretti.

Per quanto ogni libro di memorie non rifletta che l’esperienza particolare dell’autore, presi complessivamente essi ci danno un quadro vivo e diretto della realtà complessa che milioni di perseguitati si trovarono ad affrontare durante l'Olocausto e delle condizioni eccezionali che permisero la loro sopravvivenza. Mentre la maggior parte dei primi libri di memorie furono scritti da persone adulte, negli ultimi decenni, anche per ovvie ragioni anagrafiche, si sono moltiplicate le testimonianze di coloro che al tempo dell’Olocausto erano bambini o adolescenti.[2]

I libri di memorie si possono dividere in tre gruppi:

  • (a) Libri di memorie di persone che vissero come “rifugiati” in luoghi sicuri, i quali ricordano il loro esilio, la separazione dalla terra natale e dai propri familiari.
  • (b) Libri di memorie di persone che sopravvissero sotto le norme di occupazione nazista, soggetti a discriminazione, in condizioni di prigionia, in ghetti o in campi di concentramento, di lavoro o di sterminio. È il caso, fra gli altri, di Primo Levi, Liana Millu, e Bruno Piazza.
  • (c) Libri di memorie di persone che a queste norme di occupazione si sottrassero vivendo nascoste, tra i partigiani o in situazione di cladestinita’, nell’angoscia costante di essere denunciate, scoperte e catturate. È il caso, fra gli altri, di Giacoma Limentani, Emanuele Pacifici, e Aldo Zargani.

I libri di memorie vanno distinti dai Diari dell'Olocausto. Al contrario degli autori di diari, gli autori di libri di memoria sono tutti dei superstiti dell'Olocausto, i quali ricordano anche le esperienze più terribili a distanza di tempo sapendo come essi stessi e i loro cari ne siano usciti. La sconfitta del nazismo li ha resi dei “testimoni” ora pienamente consapevoli della dimensione della storia da essi vissuta e coscienti della propria responsabilita’ di fronte a eventi che trascendono la loro esperienza personale.[3]

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La memoria italiana dell’Olocausto

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La memoria europea dell'Olocausto

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Antologie di ricordi

  • Giancarlo Ottani. Un popolo piange: La tragedia degli ebrei italiani. Milano: Giovene, 1945.
  • Teodoro Morgani (a cura di). Quarant'anni dopo. Roma: Carucci, 1986—Testimonianze di ebrei di Fiume.
  • Chiara Bricarelli (a cura di). Una gioventù offesa. Ebrei genovesi ricordano, Firenze, Giuntina, 1995, ISBN 88-8057-021-8
  • Voci della Shoah: testimonianze per non dimenticare, Scandicci: La Nuova Italia, 1996—Testimonianze di Goti Bauer, Liliana Segre e Nedo Fiano
  • Federazione Giovanile Ebraica d'Italia (a cura di). Meditate che questo è stato. Testimonianze di reduci dai campi di sterminio, Firenze: La Giuntina, 1996—Testimonianze di Virginia Gattegno, Liana Millu, Lucia Rodiano
  • Daniela Padoan (a cura di). Come una rana d'inverno. Conversazioni con tre donne sopravvissute ad Auschwitz. Milano: Bompiani, 2004.
  • Marcello Pezzetti (a cura di). Il libro della Shoah italiana. I racconti di chi è sopravvissuto, Torino: Einaudi, 2009.
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Studi, articoli e monografie

  • Shaul Bassi, Paola Mortara e Gadi Luzzatto Voghera, Fotografia e Memoria, Venezia, Ikona Gallery, 2010, ISBN 978-88-9047-540-5.
  • Anna Baldini, "La memoria italiana della Shoah, 1944-2009"[collegamento interrotto], in Atlante della letteratura italiana, Torino, Einaudi, Vol.3, pag. 758-763.

Note

Voci correlate

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