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Liceo artistico statale di Porta Romana
istituto d'arte di Firenze in provincia di Firenze (Italia) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Liceo artistico statale di Porta Romana, già Istituto statale d'arte di Firenze è nato nel 1869 come scuola d'intaglio, trasformata nel 1880 in scuola professionale per le arti decorative ed industriali e nel 1919 in regio istituto artistico industriale. Dal 1924, l'Istituto si trova nei locali che ospitavano le scuderie reali della reggia di palazzo Pitti,[1][2] appena fuori da Porta Romana, al centro di un parco che confina con il giardino di Boboli. All'interno della scuola è stato collocato il museo dei gessi detto gipsoteca.
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La gipsoteca
Nella gipsoteca, che significa raccolta di statue in gesso, sono stati raccolti nel tempo i calchi, in gesso appunto, di importanti capolavori scultorei a partire dal Trecento fino al Novecento.
I gessi sono più di 3 000, alcuni di dimensioni ragguardevoli, e danno l'opportunità di avere una straordinaria panoramica della storia della scultura europea. Uno dei nuclei più suggestivi è rappresentato dalle opere di Donatello. Alcuni provengono dall'Accademia di belle arti e dal suo museo, come una parte dei gessi michelangioleschi o il "Colosso", cioè la copia di uno dei due Dioscuri della fontana del Quirinale a Roma, che ancora oggi lega il suo nome alla "sala del Colosso" nella galleria dell'Accademia.
La gipsoteca è stata restaurata dalla Provincia di Firenze con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e il ricollocamento dei gessi non è ancora stato concluso.
Periodicamente vengono organizzate mostre temporanee su svariati argomenti, soprattutto legati alle arti tra Otto e Novecento.
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Altre immagini
- L’istituto visto dal parco esterno.
- La cupola lucernario, dopo l'atrio.
- Gipsoteca - Donatello.
- Gipsoteca - Pietà Bandini di Michelangelo.
Persone legate all'Istituto
Numerosi sono gli artisti che hanno studiato o insegnato nell'Istituto statale d'arte di Porta Romana (o nella precedente "Scuola di arti decorative di Santa Croce"). Tra questi è possibile citare:[3]
- Lorenzo Gori
- Libero Andreotti
- Guido Balsamo Stella
- Luciano Caruso
- Roberto Cavalli
- Sandro Chia
- Francesco Chiappelli
- Galileo Chini
- Francesco Ciampi
- Gino Coppedè
- Enrico Coveri
- Ferdinando Ghelli
- Marcello Guasti
- Rosmundo Giarletta
- Bruno Innocenti
- Benito Jacovitti
- Dilvo Lotti
- Leonardo Mattioli
- Giovanni Michelucci
- Pietro Parigi
- Paolo Penko
- Gabriella Pescucci
- Ottone Rosai
- Armando Spadini
- Giuliano Vangi
- Franco Zeffirelli
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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