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Luca Cellesi
vescovo cattolico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Luca Cellesi (Pistoia, 1577 – Pistoia, luglio 1661) è stato un vescovo cattolico italiano.

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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Luca Cellesi nacque in una famiglia di Pistoia legata da sempre alla Chiesa[1]; era imparentato con Tommaso Cellesi, vescovo di Ragusa (Dalmazia) nel 1628 e col cardinale Giulio Rospigliosi, papa nel 1667 col nome di Clemente IX, un cui fratello aveva sposato Lucrezia Cellesi, sorella di Luca[2]. Dopo essere stato governatore di Benevento e nunzio apostolico a Napoli[3], il 5 luglio 1627 Luca Cellesi venne nominato vescovo di Martirano, una piccola località della Calabria Citeriore sede di una diocesi suffraganea di Cosenza e il cui territorio comprendeva alcuni villaggi di montagna della Valle del Savuto, della Sila Piccola e del Reventino[4].

La notte del 27 marzo 1638 e il giorno successivo (domenica delle Palme) il territorio della diocesi venne colpito da un terremoto catastrofico di intensità 11 e magnitudo 7.0 di cui la Relazione ad limina del Cellesi del 1639 costituisce una delle principali fonti documentarie[5]. In quell'occasione vennero distrutti numerosi centri abitati della diocesi (la stessa Martirano, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Motta Santa Lucia, Marzi, Carpanzano, ecc.); venne distrutta fra l'altro la cattedrale dedicata all'Assunzione di Maria e lo stesso vescovo venne gravemente ferito nel crollo del palazzo vescovile[6]. Mons. Cellesi si rifugiò a Pedivigliano, una località dell'università di Scigliano, e da lì organizzò la ricostruzione degli edifici sacri distrutti e l'organizzazione del territorio devastato.
Nella Relatio ad limina del 1639 Cellesi riferirà che il sisma aveva ridotto la popolazione della diocesi da 12.000 a 6 500 abitanti. Luca Cellesi si adoperò soprattutto per costruire nuovi centri abitati in località di montagna prima di allora spopolate, per lo meno non popolate durante il periodo autunnale e invernale, concedendo in enfiteusi terreni di cui la diocesi di Martirano era proprietaria. Numerosi abitanti di Motta Santa Lucia, Martirano e altre località distrutte dal sisma si trasferirono definitivamente a Decollatura[7].
Cellesi rimase alla guida della diocesi di Martirano fino al 1661, anno in cui si ritirò a Pistoia per motivi di salute. Morì nella città natale nel 1661 ed è seppellito in un pregevole monumento funebre nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie[8].
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Genealogia episcopale
La genealogia episcopale è:
- Cardinale Guillaume d'Estouteville, O.S.B.Clun.
- Papa Sisto IV
- Papa Giulio II
- Cardinale Raffaele Sansone Riario
- Papa Leone X
- Papa Paolo III
- Cardinale Francesco Pisani
- Cardinale Alfonso Gesualdo di Conza
- Papa Clemente VIII
- Papa Paolo V
- Cardinale Marcello Lante
- Vescovo Luca Cellesi
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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