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Martinengo (famiglia)

nobile famiglia bresciana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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I Martinengo (o da Martinengo e de Martinengo) sono una nobile famiglia bresciana,[1] la cui origine deriva probabilmente dai longobardi conti di Martinengo, in provincia di Bergamo.[2] Abbandonata la bergamasca nel XII secolo si trasferirono a Brescia dapprima come vassalli del vescovo, poi divennero potenti feudatari, famosi come condottieri al servizio di Ducato di Milano e della Serenissima. Furono sicuramente la più importante e gloriosa famiglia bresciana.

Fatti in breve Titoli, Fondatore ...

La famiglia si divise dalla fine del XIV secolo in varî rami ed ebbe il massimo splendore nel Cinquecento. Alcuni componenti si stabilirono anche a Calepio, al confine con Brescia e a Cortenuova, dove edificarono un castello.

Attualmente risultano ancora in essere i rami Martinengo Cesaresco, Martinengo Villagana e Medolago Albani Martinengo Villagana.

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L'origine dei rami cadetti

Riepilogo
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Capostipite della famiglia sarebbe Lanfranco de Martinengo citato nel 1023 e 1032 in molti documenti negli archivi di Bergamo e Brescia, come appartenente la famiglia Ghisalbertini, conti di Bergamo.[3] Forse figlio di Lanfranco II, ma questo non è accettato da tutti gli storici. Il documento conservato nell'Archivio Diocesano di Bergamo, del 23 ottobre 1023 indicherebbe: de Martinengo filius quondam itemque Lanfranci comes.[4] Dopo la morte dei fratelli Prevosto, Girardo ed Antonio Martinengo nel 1421 i loro figli ed eredi si riunirono alla presenza del notaio Giacomo Zanuti di Orzinuovi, nel castello di Villachiara (Castro fortilicii de Villa Clara) per la divisione dei possedimenti famigliari.

Le divisioni furono così spartite: ai figli di Prevosto toccarono il castello di Urago d'Oglio, ed i fondi di Chiari, Farfengo, Pontoglio, Padernello, Roccafranca e Rudiano. Da questo tronco derivano i rami dei Martinengo da Barco, Martinengo delle Palle, Martinengo di Padernello o della Fabbrica ed i Martinengo della Pallata.[5]

Agli eredi di Girardo vennero assegnati i possedimenti di Orzinuovi, Oriano, Patrina, Fogoline (Corzano) e Pompiano. Da essi derivano i rami dei Martinengo conti Palatini, Martinengo Colleoni, Martinengo Cadivilla (Orzivecchi) e Martinengo Cesaresco.

Ai figli di Antonio, che erano Bartolomeo I, Taddeo e Carlo, vennero assegnati i possedimenti di Villachiara con Villagana, la Motella, Quinzano e Castelletto di Quinzano, le case, boschi e fondi di Orzinuovi ed il Palazzo a Brescia con i relativi orti e giardini circostanti porta Sant'Agata.

Da Bartolomeo I derivano i rami dei Martinengo di Villachiara , Martinengo di Villagana.

Da Taddeo I i Martinengo della Motella.

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I rami della famiglia

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Stemma dei Martinengo-Colleoni[6]
Lo stesso argomento in dettaglio: Tavole genealogiche della famiglia Martinengo.
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Personaggi illustri

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Bartolomeo Veneto, Ritratto di Lodovico Martinengo, 1530 (o 1546)
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Dimore della famiglia

Castelli

Palazzi

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Proprietà e possedimenti

Epoca austriaca[35]

Martinengo da Barco Leopardo

  • Monticelli d'Oglio 1922,28 pertiche
  • Verolavecchia 717,53 pertiche

Martinengo Villagana Ferdinando, Teofilo, Venceslao

  • Villachiara 2162,12 pertiche
  • Corzano 1797,01 pertiche
  • Gerolanuova 1511,01 pertiche
  • Urago d'Oglio 1046,05 pertiche

Martinengo Villagana Clara

  • Padernello 1092,71 pertiche
  • Quinzanello 654,86 pertiche

Martinengo Colleoni Giuseppe

  • San Zeno Naviglio 1270,46 pertiche
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Pala Martinengo

Martinengo Colleoni Venceslao

  • Milzano 2332,61 pertiche

Martinengo Palatini Maria Teresa

  • Calcinato 284,62 pertiche

Martinengo Palatini Paola

  • Poncarale 158,84 pertiche
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Opere d'arte

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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