Timeline
Chat
Prospettiva

Michael Ledeen

storico e giornalista statunitense (1941-2025) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Michael Ledeen
Remove ads

Michael Arthur Ledeen (Los Angeles, 1º agosto 1941Austin, 17 maggio 2025[1]) è stato uno storico e giornalista statunitense, analista di politica estera neoconservatore. Fu consulente del Consiglio per la sicurezza nazionale, del Dipartimento di Stato USA e del Dipartimento della difesa USA. Fu docente per vent'anni all'American Enterprise Institute e in seguito insegnò anche alla Foundation for Defense of Democracies.

Thumb
Michael Arthur Ledeen
Remove ads

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Ledeen ottenne un PhD in storia e filosofia alla University of Wisconsin-Madison dove studiò con lo storico ebreo di origine tedesca George Mosse. La sua dissertazione di dottorato divenne il suo primo libro Universal Fascism, pubblicato nel 1972. Il lavoro accademico fu il primo studio a esplorare gli sforzi del dittatore italiano Benito Mussolini per creare una Internazionale Fascista fra i tardi anni venti e i primi anni trenta. Dopo aver lasciato la University of Wisconsin-Madison, insegnò alla Università Washington a Saint Louis, che lasciò dopo che gli fu tolta la cattedra.[2]

Di conseguenza, si trasferì a Roma, dove fu corrispondente per The New Republic e fu nominato professore in visita per due anni fino al 1977. A Roma collaborò con Renzo De Felice, un autore che lo Influenzò profondamente operando una distinzione tra "regime fascista" e "movimento fascista". Le idee politiche di Ledeen lo portarono ad individuare l'urgenza di combattere il potere dello stato centralizzato e nell'attribuire centralità alla libertà umana. Ledeen continuò i suoi studi sul fascismo italiano con l'impresa di Fiume da parte delle forze irredentiste guidate da Gabriele D'Annunzio, che Ledeen descrisse come il prototipo per Mussolini. Con De Felice curò la nota Intervista sul fascismo.

Ledeen fu per molto tempo un attivo sostenitore dei dissidenti politici, particolarmente quelli iraniani, fondando la Coalizione per la Democrazia in Iran.

Remove ads

Controversie e scandali

Fu implicato in alcuni importanti scandali, come lo scandalo Iran-Contra[3] e nel Nigergate[4]; fu inoltre accusato di aver collaborato con la P2 di Licio Gelli, nonostante abbia negato qualsiasi implicazione.[5] Fu anche membro dell'American Enterprise Institute, noto think tank neoconservatore[6]; scrisse sul Washington Quarterly.[7] Negli ultimi anni in Italia il suo nome venne associato a Matteo Renzi e a Marco Carrai, imprenditore, amico e finanziatore dell'ex sindaco di Firenze.[8]

Crisi di Sigonella

Vicino ad ambienti dell'amministrazione Reagan senza tuttavia ricoprire incarichi ufficiali, fu presente alla Casa Bianca durante il colloquio telefonico tra il presidente statunitense e il presidente del Consiglio Craxi durante la crisi di Sigonella dell'ottobre 1985[9], inserendosi nella traduzione simultanea in inglese della conversazione[10] e scavalcando di fatto il traduttore ufficiale Thomas Longo Jr, capo dell'Italian Desk del dipartimento di Stato USA, che protestò vivamente ottenendone l'allontanamento.

Remove ads

Opere

Remove ads

Note

Bibliografia

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Remove ads