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Michele Papandrea

politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Michele Papandrea (Nuoro, 15 settembre 1881Col d'Echele, 28 gennaio 1918) è stato un politico e militare italiano caduto nella battaglia dei Tre Monti.

Dati rapidi Sindaco di Nuoro, Durata mandato ...

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Michele Fortunato Felice Papandrea noto Felezze,[1] nacque da Giuseppe (guardia carceraria, originario della Calabria) e da Litterina Livolsi . Amico di Attilio Deffenu e di Sebastiano Satta[2].Uomo di indole antimilitarista[3] e pacifista[4], fu poeta e autore di un'opera in rima:

«Nel caso di legittima difesa

È lecito ad ognun l'armi imparare;

Con fiamma d'amor patrio sempre accesa

Noi pure la sapremmo all'uopo usare

Pur denigrando qualsivoglia impresa

Mossa dalla smargiassa militare,

Perché dai ben pensanti è stato scritto

Che la guerra voluta è un gran delitto.»[5]

Fu eletto sindaco di Nuoro alle elezioni amministrative del 1914. Durante il suo mandato, concluse l'accordo con Franceschino Guiso Gallisai[6] per la fornitura dell'energia elettrica che permise l'accensione dell'illuminazione pubblica della città (1 maggio 1915).[7]

Il 22 maggio 1915 risultò chiamato alle armi, ma venne dispensato in virtù della carica di sindaco. Due mesi dopo, il 10 luglio, volontariamente rinunciò alla dispensa e si arruolò nell'esercito.[8] Sottotenente del 152º Reggimento di Fanteria "Sassari" della Brigata Sassari, morì in combattimento nella prima Battaglia dei Tre Monti, a Col d'Echele, dove fu sepolto.[1][9]

La casa di famiglia, di inizio Ottocento[10], conosciuta col nome di Casa Papandrea, situata in via Brofferio, nel centro storico di Nuoro, a seguito di un accurato restauro filologico, ha trovato una destinazione museale chiamata Spazio Ilisso.[11]

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Riconoscimenti

"Con altissimo sentimento del dovere, preparava i suoi uomini riuscendo a trasfondere tutta la sua fede e il suo entusiasmo. Al momento dell'assalto, trascinando ed incitando i dipendenti, giungeva primo alla posizione, affrontando risolutamente i difensori che catturava. Incontrava poi morte gloriosa. Col d'Echele, 28 gennaio 1918"[14]

  • Il suo nome è presente nella lapide situata sulla facciata della costruzione che ospita La Guardia di Finanza di Nuoro (edificio storico, ex "Casa del Fascio") Archiviato il 6 novembre 2020 in Internet Archive. assieme agli altri 136 nuoresi caduti nella Prima Guerra Mondiale.
  • Nel centro di Nuoro gli è stata intitolata una via.
  • Nel 2016 il Comune di Nuoro ha promosso un convegno per rinverdirne la memoria.[15]
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Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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