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Momolo
personaggio letterario creato da Carlo Goldoni Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Momolo (diminutivo di "Gerolamo"[1]) è un personaggio letterario, protagonista di due opere teatrali di Carlo Goldoni:
- Momolo cortesan del 1738, rinominata più tardi L'uomo di mondo
- Il Momolo sulla Brenta del 1739-1740, rinominata più tardi Il prodigo
Appare anche in altre due commedie goldoniane: La donna di garbo (1743) e Una delle ultime sere di carnovale (1761), ma come personaggio minore.
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Caratteristiche
Momolo è il rampollo gioviale e spensierato di una ricca famiglia veneziana. Carlo Goldoni fa di lui un "cortesan", ossia un "uomo perfetto":
«Momolo in lingua Veneziana è il diminutivo di Girolamo; ma Cortesan, in vece di considerarsi come una corruzione del termine cortigiano, par che derivi piuttosto dalla parola cortese. [...] Il vero Cortesan Veneto è un uomo di probità, pronto a far piacere, officioso. È generoso senza profusione, è allegro senza essere inconsiderato, ama le donne senza compromettersene, ama i piaceri senza ruinarsi, si frappone in ogni cosa pel bene, preferisce la tranquillità, ma non soffre la superchieria, è affabile con tutti, è fervido amico, è protettore zelante. E non è questi l'Uomo perfetto?»
Per Ugo Dettore, «è un personaggio puramente dominato dalla gioia di vivere, che si attua momento per momento senza pensare al futuro»[2]. È il rappresentante della ricca borghesia veneziana che nel XVIII secolo cominciava a sperperare ciò che avevano prodotto gli antenati in vari secoli di operosità e commerci[3].
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Note
Bibliografia
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