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Monteshell

ex compagnia petrolifera italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Monteshell
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Monteshell S.p.A., reso graficamente in MonteShell, è stata una società per azioni italiana, attiva nel settore petrolifero. In particolare si occupava della raffinazione, del trasporto e della distribuzione di carburante per autotrazione.

Dati rapidi Stato, Forma societaria ...
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Storia

Riepilogo
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Un'Alfa Romeo 155 TS 2.0 sponsorizzata Monteshell nella stagione 1994 del Superturismo

All'inizio degli anni 1960, Montecatini e Shell avevano già unito le forze in una Monteshell Petrolchimica, proprietaria di uno stabilimento nel polo chimico di Ferrara[1] e di un sito industriale a Brindisi[2]. Sul finire del decennio, Montedison acquista la quota di Shell e fa confluire il settore petrolchimico in Montesud[3][4][5]. Successivamente, nel 1973, Shell abbandona l'Italia cedendo i propri impianti all'Eni.

Nel 1987 SELM, del gruppo Montedison, acquisisce la rete italiana di Total, in perdita da anni, per circa 240 miliardi di lire. Il motivo dell'operazione è dettato dalla necessità di aprire un nuovo canale distributivo in seguito all'apertura della produzione di greggio nel canale di Sicilia, con l'apertura della piattaforma Vega[6]; nello specifico, la controllata di SELM, Valmont, ha comprato il 100% di Total Sipa e i 2 566 impianti di proprietà che si sono aggiunti ai 400 detenuti da SELM[7], arrivando a detenere il 7,3% del mercato nazionale, quarto player italiano[8]. Compresa nel pacchetto Total c'era anche la Raffineria ex Aquila, utile per l'integrazione verticale delle attività.

Pochi mesi dopo viene annunciata la creazione di Monteshell[9], una joint venture tra SELM e Shell, creata per competere nella distribuzione di carburanti, lubrificanti, GPL e bitumi[10]: SELM ci mette il suo know how nell'estrazione e nella raffinazione, mentre Shell nel retail. Alle 3 000 stazioni SELM si aggiungono i 120 punti di rifornimento Shell[11] (acquisiti qualche anno prima dalla Conoco), oltre alla raffineria ROL ceduta da Montedison[12]. Nel 1993 la società realizza il miglior bilancio della sua storia, con 3 801 miliardi di fatturato, Ebitda di 107,4 miliardi e un utile di 5,2 miliardi. La rete scende a 2 154 impianti e Monteshell è al quarto posto tra gli operatori, dopo Agip/IP, Esso e Q8[13].

Con l'arrivo del 1995, si assistette alla fine di Monteshell. Edison, la nuova veste di SELM, cede il 50% della compagnia a Shell[14], incassando 238 miliardi di lire[15]. La collaborazione tra i due soci continuerà ancora per qualche anno, ma solamente per le attività GPL e bitumi[16].

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