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Moschea Imam Muhammad ibn Abd al-Wahhab

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La moschea Imam Muḥammad ibn ʿAbd al-Wahhāb, nota anche come moschea di Stato del Qatar, è la moschea nazionale del Qatar. È dedicata a Muḥammad ibn ʿAbd al-Wahhāb, predicatore, studioso e teologo sunnita originario della regione del Najd, fondatore del movimento wahhabita[1][2][3][4][5].

Dati rapidi Stato, Località ...

L'edificio venne inaugurato nel 2011 alla presenza dell'emiro del Qatar[6][7].

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Descrizione

La moschea è edificata in stile arabo tradizionale, con particolari moderni[7]. Copre un'area totale di 175164 , permettendo a fino 11 000 uomini di pregare nella sala centrale climatizzata della moschea, mentre l'area dedicata ai fedeli di sesso femminile ha una capacità di 1 200 persone. Oltre alle 3 porte principali vi sono 17 ingressi secondari, 28 cupole di grandi dimensioni che sovrastano la sala centrale e 65 ulteriori cupole a copertura del quadrilatero esterno. L'intero complesso può ospitare fino a 30 000 persone[7].

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Critiche e controversie

Riepilogo
Prospettiva

Nel 2012 venne vietato ai bambini di entrare nella moschea nel mese di Ramadan durante la recita delle preghiere tarawih, generando tensioni tra genitori e personale addetto alla sicurezza[8]. Una fedele con un bambino di età inferiore ai 3 anni lamentò di essere stata allontanata durante le preghiere del tramonto, quando la moschea era poco affollata. In seguito alle sue proteste, le venne offerto un tappeto da preghiera e le venne indicata un'area prossima alla stanza delle abluzioni, ma non le venne permesso di accedere all'area designata per la preghiera. Anche fedeli di sesso maschile presentarono simili lamentele[9]. Il divieto fu confermato nel 2013, provocando ulteriore indignazione tra i frequentatori della moschea[8].

Visitando la moschea, il teologo Mohamad al-Arefe affermò che la jihad in Siria era necessaria, spendendosi in un'apologia del gruppo militante islamista fronte al-Nusra. Zaghloul El-Naggar espresse invece presso la struttura in due distinte occasioni le proprie teorie del complotto sull'attentato al World Trade Center dell'11 settembre 2001[10].

Presso la moschea nel mese di febbraio 2013 l'ʿĀlim Sa'ad Ateeq al-Ateeq pronunciò un sermone in cui invocava la fine di Ebrei e Cristiani per mano di Dio, chiedendo che i musulmani e l'Islam fossero esaltati dallo stesso[11][12]. Il 2 ottobre dello stesso anno egli ripeté questi concetti in una nuova orazione[13]. A febbraio 2014 il locale Ministero delle dotazioni e degli affari islamici comunicò tramite social network che la moschea avrebbe ospitato un nuovo sermone dell'ʿĀlim[14], che predicò qui anche il 6 ed il 9 luglio, durante il Ramadan[15][16]. A gennaio 2015 in ulteriore sermone presso la moschea, Sa'ad Ateeq al-Ateeq invocò la distruzione di sciiti, cristiani, alauiti ed ebrei e l'esaltazione dei musulmani e dell'Islam[17][18]. Anche questo sermone venne pubblicizzato sul sito internet e sui social network del Ministero delle dotazioni e degli affari islamici, oltre che sul profilo twitter di Sa'ad Ateeq al-Ateeq[19][20][21]. Foundation for Defense of Democracies, The Daily Beast e Foreign Policy hanno pubblicato articoli sull'ʿĀlim e le sue opinioni, fornendo informazioni sulle attività da lui svolte presso la moschea e sponsorizzate dal governo qatariota[22][23][24].

Nel 2017 venne pubblicata dal quotidiano saudita Okaz una petizione firmata da 200 discendenti di Muḥammad ibn ʿAbd al-Wahhāb volta a cambiare l'intitolazione della moschea, assumendo distanza dal governo qatariota[25].

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Note

Voci correlate

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