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Navicella (Liturgia)

portaincenso liturgico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Navicella (Liturgia)
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La navicella è il contenitore per l'incenso da utilizzare durante le celebrazioni liturgiche e in altre celebrazioni di preghiera delle Chiese di tradizione latina e anglicana. Meno frequentemente lo stesso oggetto è chiamato navicella per l'incenso, navetta per l'incenso, navetta portaincenso, o navetta.[1]

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Navetta (opera del 1734, tesoro della chiesa di Saint-Thuriau, Crach, Bretagna, Francia).

Il nome deriva dalla forma tradizionale simile allo scafo di una nave. Etimologicamente il termine navicella deriva dal latino navicĕlla, che significa "piccola nave",[2] il termine navetta deriva dal francese navette con lo stesso significato di "piccola nave".[3]

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Storia

Fino al IX secolo non esisteva alcun portaincenso specifico da usare nelle celebrazioni. Inizialmente il contenitore aveva la forma di una torre e successivamente quella di una coppa, chiamata acerra, che fu in uso fino al XIII secolo, quando - come attestano alcuni inventari di quel secolo - venne sostituita dalla navicella, un portaincenso a forma di piccola nave a simboleggiare la navicula Petri, cioè la Chiesa.[4] Nel XIV e XV secolo la navicella aveva un profilo quasi a mezzaluna, caratterizzata da una coppa stretta e allungata.[5]

L'uso della navicella si diffuse a partire dal XV secolo. Nei secoli successivi la coppa divenne più larga, fino ad assumere la forma di una nave pesante, detta navicella a galeone, riccamente decorata con statuine e balaustre in epoca barocca, qualche volta decorata con figure allegoriche.[5]

Nel XIX secolo la forma della navicella subì una sorta di stilizzazione, assimilandosi a quella della lucerna con un becco appuntito al posto della prua e una grande voluta in luogo della poppa.[5]

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Descrizione

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Navicella di fattura recente, opera dell'artista svizzero Josef Caminada (1937-2012).

Non esistono norme specifiche per la navicella, che è realizzata prevalentemente in metallo di solito argentato o dorato, e più raramente in cristallo.

La navicella è costituita di un piede, un fusto, e una coppa a forma di piccola nave. La coppa è chiusa nella parte superiore da un coperchio oblungo costituito di due valve simmetriche incernierate al centro, delle quali di solito una sola si apre verso l'alto, ma a volte entrambe. All'estremità delle valve apribili vi è un pomello, una levetta o piccoli ganci per facilitare l'apertura della coppa.[6]

Attualmente sono prodotte navicelle anche di forma circolare e quadrata. Accessorio della navicella è il cucchiaino per incenso,[7][8] qualche volta unito a questa con una catenella. Navicella, cucchiaino e turibolo fanno parte del servizio per l’incensazione, il quale solo in epoca tarda, è andato a comporsi come un corredo omogeneo per stile e materiali usati, come avviene tuttora.[6] Pregevoli realizzazioni sono state realizzate nei secoli e si possono ammirare nei Musei di Arte sacra.[9]

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Utilizzo

L'incenso si mette nella navicella per essere poi infuso col cucchiaino sui carboni che ardono nell'incensiere o turibolo.[10]

Nelle celebrazioni la navicella viene affidata a un ministrante detto navicelliere o naviculario e in sua assenza al turiferario.

Galleria d'immagini

Le seguenti immagini vogliono documentare i diversi materiali di manifattura e le forme nel corso dei secoli.

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Note

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