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Nihon-shiki

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Il metodo Nippon-shiki detto anche Nihon-shiki (日本式?) è un metodo di romanizzazione del giapponese introdotto nel 1885 da Tanakadate Aikitsu (田中舘愛橘?). È basato su di una struttura logica (prodotto cartesiano delle consonanti iniziali e delle vocali finali), che permette una costruzione naturale dei suffissi verbali. Il metodo Nihon è considerato il sistema di romanizzazione dal giapponese più regolare, poiché mantiene la rigida forma basata sul sistema "un kana, due lettere".

Kanji

Kana

Utilizzato nel

Braille

Rōmaji

  • Hepburn (uso comune)
  • Kunrei (ISO 3602)
  • Nihon (ISO 3602 traslitt.)
  • JSL (traslitterazione)
  • Wāpuro (tastiera)

Ateji

Punteggiatura

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Storia

Ideato dal fisico Tanakadate Aikitsu[1] con l'intenzione di sostituire il sistema Hepburn[2]. L'intenzione di Tanakadate era di sostituire completamente il sistema di scrittura giapponese dei kana e dei kanji con una romanizzazione che rendesse più facile ai Giapponesi competere con i sistemi Orientali. Dato che il sistema è stato pensato per essere usato dai giapponesi nella propria lingua, è molto più regolare rispetto alla romanizzazione Hepburn, a differenza di cui, non ci sono sforzi per essere più facilmente pronunciabile dagli anglofoni.

Al Nippon-shiki è succeduto il sistema Kunrei-shiki, adottato nel 1937, dopo un dibattito politico sull'uso come lingua del governo, del Nihon-shiki o del Hepburn-shiki.[1].

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Trascrizione dei kana

Ulteriori informazioni (ya), (yu) ...

I caratteri in rosso sono obsoleti.

I caratteri in blu sono le sillabe che hanno una trascrizione diversa da altre romanizzazioni.

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Osservazioni

  • Le vocali lunghe possono essere scritte in hiragana in molti modi:
    • あ + あ = aa;
    • い + い = ii;
    • う + う = ū;
    • え + い = ei;
    • お + う = ō, ma お + お = oo.
      • Per esempio: Tōkyō (東京?, とうきょう) e Oosaka (大阪?, おおさか)
  • Le consonanti geminate indicate in hiragana con un っ sono raddoppiate.
    • Per esempio: Sapporo (札幌?, さっぽろ)
  • La n sillabica (?) è una consonante finale. Per distinguerla dalla n iniziale dei caratteri (な, に, ぬ, ね e の), la si fa seguire da un apostrofo se necessario.
    • Per esempio: kan'i, cioè "facile" (簡易?, かんい) e kani, ovvero "granchio" (?, かに).
  • Tanakadate ha introdotto il suo sistema di trascrizione nel 1885. Da allora la lingua si è evoluta. Specialmente i suoni kwa (くゎ?) e gwa (ぐゎ?) sono stati assimilati rispettivamente da ka (?) e ga (?). Ugualmente, i suoni wi (?) e we (?) sono spariti. D'altro canto, la trascrizione ignora le sillabe obsolete.

Comparazione con gli altri sistemi di trascrizione

  • Il metodo di trascrizione Hepburn è più fedele alla fonetica del giapponese.[senza fonte] Nella tabella precedente sono indicati in blu tutte le trascrizioni in Nihon-shiki che differiscono dall'Hepburn.
  • Il sistema Kunrei può essere percepito come una versione moderna del Nihon-shiki. Il Nippon-shiki è addirittura paragonato ad una versione ristretta della norma ISO 3602 che descrive il Kunrei-shiki[senza fonte].
Ulteriori informazioni Hiragana, Kunrei ...
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Note

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