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Nodo Windsor
tipo di nodo di cravatta Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il nodo Windsor, detto anche nodo Scappino, o nodo Bellottino, Windsor pieno o impropriamente Doppio Windsor (per distinguerlo dal nodo mezzo Windsor) è un metodo per annodare la cravatta.

Storia
Il nome deriva da re Edoardo VIII del Regno Unito. Il nodo divenne famoso negli anni trenta quando Edoardo di Windsor, il cui stile e la cui eleganza facevano tendenza nel campo della moda maschile, cominciò a prediligere nodi piuttosto voluminosi.
È universalmente riconosciuto però che il celebre Duca non inventò questo nodo, nonostante porti il suo nome, e non è chiaro se egli lo utilizzasse realmente; si dice infatti che non lo indossasse nemmeno[1]. La paternità del nodo è dovuta a Domenico Scappino, imprenditore piemontese e fornitore ufficiale di Casa Savoia e fondatore della omonima casa di moda[2][senza fonte].
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Caratteristiche
Il nodo Windsor, paragonato agli altri metodi di annodare la cravatta, se eseguito bene permette la realizzazione di un nodo grande, triangolare e perfettamente simmetrico. La sua realizzazione prevede otto passaggi ed è perciò indicato l'utilizzo di una cravatta lunga. Generalmente il nodo Windsor viene ritenuto adatto alle occasioni più formali. È considerato il modello standard per allacciare le cravatte nel mondo militare italiano.
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Modalità di allaccio
- Indossare la cravatta sotto il colletto della camicia, ponendo il rovescio in aderenza col collo dell'indossatore e facendo sì che la parte più larga si trovi alla destra e quella più stretta alla sinistra.
- Accavallare le due estremità, ponendo sopra quella più lunga e facendo sì che essa intersechi l'altra al livello segnalato dall'apposito marcatore (possono essercene vari, ciascuno per ogni tipologia di nodo, giacché ognuno richiede una lunghezza diversa): sotto il mento dell'indossatore si forma un triangolo.
- Inserire dentro al triangolo la punta più grande della cravatta, passando per di sotto, e lasciarla cadere verso il basso.
- Tirare verso destra la punta più larga e lunga, facendola passare dietro al nodo.
- Inserire la suddetta punta nel triangolo: ricade verso il basso storta, ossia con il retro a vista.
- Impugnare l'estremità più lunga e larga con la mano destra e farle superare il nodo per di sopra: ora si trova alla sinistra dell'indossatore.
- Inserire la punta nel triangolo, passando per di sotto, e lasciarla ricadere verso il basso.
- Il precedente passaggio ha creato un foro superficiale nel nodo, per il quale deve essere fatta passare la punta, che deve ricadere non più lunga dell'altra estremità, quella stretta e breve.
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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